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Paesi ricchi? Sì, ma di debiti

Fiscooggi illustra l'indebitamento medio delle famiglie dei Paesi ricchi. Il risultato? Impressionante...

di Benedetta Verrini

Le famiglie britanniche sono indebitate per il 128 per cento del reddito disponibile, le americane per il 112%. E in Italia? Sospiro di sollievo: l’indebitamento è del 35%. Lo dice Fiscooggi (www.fiscooggi.it), il notiziario dell’Agenzia delle Entrate, in un interessante viaggio comparativo nella contabilità degli Stati. Già, perché una cosa è il debito pubblico, un’altra i conti delle famiglie. Così, comparando i dati relativi ai Paesi più ricchi del mondo, Fiscooggi fa emergere notevoli sorprese: in Usa, per esempio, le famiglie nel 2002 risultano esposte mediamente per una cifra pari al 112 per cento del reddito disponibile. Nel 1991, quelle stesse famiglie erano esposte per cifre minori, intorno all’87 per cento del reddito disponibile. La propensione a contrarre debiti è quindi cresciuta di oltre 27 punti percentuali negli ultimi 11 anni, peggiorando del 24 per cento le passività dei nuclei famigliari americani. “Accostando le passività domestiche delle economie più ricche, si scopre che le famiglie britanniche sopportano mediamente debiti più grandi di quelle americane” prosegue il notiziario del Fisco. “In pratica, il 128 per cento del reddito disponibile, ma inferiori ai passivi di quelle giapponesi che ne portano sulle spalle una piccola montagna, quasi una volta e mezzo il reddito disponibile, ovvero il 140 per cento”. Le famiglie tedesche hanno accumulato più debiti negli ultimi 11 anni, saltando dall’84 al 112 per cento del reddito disponibile, allargando le passività mediamente di altri 27 punti percentuali, a un passo del 32 per cento. In Italia, invece, si registrano i valori più bassi, tanto che i debiti risultano in media un terzo del reddito disponibile. “Paese di risparmiatori” conclude Fiscooggi, ” gli italiani possono vantare patrimoni, finanziari e non finanziari, di valore equivalente mediamente a sette volte le entrate annuali domestiche. Soltanto i giapponesi, tra i Paesi del G7, hanno un “Net Wealth index” superiore a quello del Belpaese”.


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