Non profit
Paduano: «La Consulta rinascerà presto»
Intervista alla responsabile del Dipartimento Gioventù e Servizio civile nazionale. «C'è l'impegno del ministro Riccardi e del capo di gabinetto Morcone a trovare una soluzione immediata e anche i rappresentanti nazionali dei volontari non spariranno»
Ha preso le funzioni dal luglio scorso, e da allora sono stati veramente pochi i momenti di respiro per Paola Paduano, 55 anni, neodirettore del Dipartimento Gioventù e Scn, Servizio civile nazionale (in cui è confluito l'Unsc, Ufficio nazionale del servizio civile) con alle spalle una vita nella dirigenza ministeriale in vari settori, welfare compreso. E' lei che ha preso le redini del Servizio civile proprio nel suo momento storico peggiore, tra tagli ai fondi e rischio chiusura dell'esperienza che in undici anni ha permesso a 300 mila giovani di dedicare agli altri un anno della propria vita, aumentando di molto il capitale sociale del nostro Paese. Vita.it l'ha raggiunta per un'intervista senza fronzoli, in primis su temi scottanti e osservazioni dirette degli enti non profit che hanno contribuito a rendere il Scn quello che è oggi e che si trovano spaesati dalla situazione attuale.
Il 27 ottobre, come deciso dal Governo con la spending rewiev, la Consulta nazionale del servizio civile decade: società civile e un buon numero di parlamentari di tutti gli schieramenti si oppongono alla sua cancellazione. Che possibilità ci sono a oggi che venga ‘salvata’ o rinnovata?
C’è il massimo impegno da parte del ministro Riccardi nel trovare al più presto una soluzione. Impegno ribadito recentemente dal Capo di gabinetto del ministero della Cooperazione e integrazione, prefetto Mario Morcone, presente a Roma all’incontro con i parlamentari di vari partiti, promosso dalla Cnesc, la Conferenza nazionale degli enti di servizio civile, dalla Rappresentanza nazionale dei giovani volontari e dal Forum nazionale del servizio civile.
E' stato chiuso anche il Comitato Dcnan, Difesa civile non armata e non violenta: per esso vale lo stesso discorso della Consulta o non ha futuro?
Innanzitutto il Comitato è un organo consultivo istituito con un provvedimento amministrativo a supporto dell’ex Ufficio nazionale per il servizio civile in relazione alla competenza di predisporre forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta. L’esperienza maturata fino ad oggi dal comitato non sarà dispersa ma al contrario ci offre l’opportunità di cercare di pensare,sviluppare e progettare nuovi modelli di difesa civile non armata e nonviolenta.
I quattro Rappresentanti nazionali dei volontari sono rimasti male per la cancellazione del loro ruolo senza preavviso. Il loro dubbio principale riguarda una diminuzione della rappresentanza nel caso rimanessero solo i delegati regionali: come pensate di operare in tal senso?
Desidero precisare che i rappresentanti nazionali dei volontari sapevano sin dall’entrata in vigore del decreto sulla spending review che dal prossimo 27 ottobre la Consulta nella sua interezza sarebbe venuta meno. Proprio per andare incontro alle loro richieste e per evitare di lasciare senza rappresentanza i giovani volontari di servizio civile, in questi giorni sono state avviate le procedure per l’elezione dei nuovi delegati e rappresentanti regionali dei volontari in Scn. Se la Consulta sarà ricostituita, nei modi e nei termini che saranno ritenuti più idonei, i delegati regionali neoeletti potranno eleggere i rappresentanti nazionali.
Gli enti lamentano una lentezza nelle decisioni prese e portate avanti dal sistema servizio civile, Unsc compreso. Esempio: il problema della Consulta è stato sollevato da più di due mesi e se ne parla solo in scadenza di mandato (vedi intervista a Licio Palazzini di Arci servizio civile, ndr). A cosa è dovuta questa ‘lentezza’, se è tale?
Non sono d’accordo sulla 'lentezza' del Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale. Infatti nonostante il momento particolare sul fronte organizzativo determinato dall’unificazione dell’Unsc con il Dipartimento della Gioventù, in questo periodo ho incontrato in varie sedi molti rappresentanti degli enti e dei rappresentanti dei volontari con i quali abbiamo affrontato quali azioni intraprendere con la prevista venuta meno della Consulta e abbiamo valutato eventuali probabili soluzioni. Inoltre, il Dipartimento in questo periodo ha avviato la presentazione dei progetti di Servizio civile per l’anno 2013, ha pubblicato la graduatoria provvisoria dei progetti per l’accompagnamento dei grandi invalidi e dei ciechi civili. Inoltre entro la fine dell'anno prevedo la partenza del Bando speciale di servizio civile per le zone terremotate di Emilia Romagna, Veneto e Lombardia.
Sta per finire il primo progetto di servizio civile sperimentale di Dcnan, ‘Oltre le vendette’: come valutate l’esperienza pilota? Prevedete un rinnovo?
Sicuramente positiva . E proprio per attestare la validità del progetto il Dipartimento della gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha collaborato ad organizzare insieme a Focsiv, Comunità Papa Giovanni XXIII e Caritas italiana (enti promotori del progetto, ndr) un incontro pubblico venerdì 19 ottobre a Roma proprio a conclusione del progetto sperimentale di Difesa Civile non armata e non violenta “ Caschi Bianchi Oltre le Vendette".
La tanto attesa riforma del servizio civile andrà alla prossima legislatura come prevedono gli enti? Penso proprio di si. Al momento non penso che ci siano i tempi tecnici per concludere entro la fine dell’attuale legislatura un provvedimento di riforma del Servizio Civile nazionale.
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