Famiglia

Padri ricchi, fate troppi errori

Intervista a Ernesto Olivero, fondatore del Sermig.

di Maurizio Pagliassotti

Lapo. Ogni tanto lo si vedeva passeggiare per le vie di Torino accompagnato da qualche bella ragazza. Simpatico, socievole, rispondeva a chi lo fermava e con gusto si metteva a chiacchierare: la Juventus, la Punto, Torino e le Olimpiadi, aveva una battuta per tutti e per tutto. Belloccio, ricco e lontano dall?immagine del torinese grigio. Povero Lapo, povera Torino. Vita ha chiesto un commento ad Ernesto Olivero, fondatore e presidente del Sermig di Torino, amico della famiglia Agnelli e impegnato da tempo nella lotta alla tossicodipendenza.
Vita: Lapo Elkann era considerato una speranza per la Fiat e anche per Torino. E adesso cosa succede?
Ernesto Olivero: Succede che per Torino è l?ennesima mazzata. La città ne risentirà sicuramente. Continua ad imperversare una cultura di morte che viene portata ad esempio. I ragazzi che si drogano sono sempre di più. Tra loro, giovani che hanno tutto.
Vita: Come lo spiega?
Olivero: Viviamo in una società priva di valori veri, dove domina l?effimero, il superficiale.
Vita: Ritiene Lapo Elkann un esempio negativo?
Olivero: Certamente. Mi dispiace per il giovane in sé, ma gli esempi positivi sono altri. Mi vengono in mente i 100mila giovani che parteciparono alla manifestazione per la pace organizzata proprio qui a Torino nel 2001 dal Sermig? Ricordo un episodio. Alla fine della manifestazione una ragazza mi raggiunse sul palco e mi disse: «Ernesto, puoi invitare i ragazzi della piazza a pulire?» Lo fecero. Questi sono esempi positivi.
Vita: Ci sono giustificazioni per quanto accaduto ad Elkann?
Olivero: Nessuna giustificazione. I giovani devono sapere quello che fanno, devono essere responsabili. Quando vado nelle scuole a parlare di droga amo sottolineare le relazioni tra le sostanze stupefacenti e la criminalità organizzata. E vedo che loro ascoltano, e capiscono?
Vita: Molti sostengono che chiamarsi Lapo Elkann sia un onore pesante, quasi una disgrazia che prima o poi si paga. Lei cosa ne pensa?
Olivero: è una disgrazia se il padre ricco non insegna al figlio la via del sacrificio, della normalità. Ai ragazzi figli dei ricchi dico: venite a fare volontariato da me. Scoprirete una ricchezza diversa, che non è pericolosa per la vostra vita.

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