Non profit

Padre Pizzaballa: «No al nuovo muro anti-immigrati»

Il Custode di Terra Santa interviene sul progetto di Netanyahu

di Gabriella Meroni

«La barriera servirà ad accentuare la separazione, l’impenetrabilità del confine». E’ quanto ha affermato padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, in un’intervista alla “Radio Vaticana” ripresa dall’agenzia Zenit in merito alla decisione del Primo Ministro israeliano Benyamin Netanyahu di costruire una barriera lungo il confine con l’Egitto per impedire l’ingresso agli immigrati clandestini provenienti dall’Africa e a quelli che ha definito “terroristi”. Secondo il Custode, il muro – pensato sul modello di quelli già esistenti con la Striscia di Gaza e la Cisgiorndania – non avrà grandi ripercussioni sul confine: «Anche se adesso non c’è una barriera, è già piuttosto custodito».  Il premier ha comunque affermato che Israele continuerà ad accogliere i profughi che provengono da zone di conflitto. Israele, ha ricordato, è ormai di fatto «un’enclave separata rispetto a tutto il resto del Medio Oriente».

Questo atteggiamento, ha ammesso, «ha ottenuto degli effetti», visto che «bisogna riconoscere onestamente che gli attentati sono quasi del tutto scomparsi». I muri, ha denunciato padre Pizzaballa, sono comunque estremamente deleteri dal punto di vista sociale e umano.?? Per la popolazione palestinese, ha ricordato, gli effetti «sono drammatici, perché sono separati dalle scuole, dal lavoro, dalle attività: intere comunità sono divise. Il muro blocca la vita di centinaia di migliaia di palestinesi. Soprattutto nelle zone fra Gerusalemme e Betlemme il muro separa i bambini dalla scuola, la gente dall’ospedale, gli uomini dai posti di lavoro, creando seri problemi per la vita normale di ogni giorno». ??In questo contesto, ha commentato, è necessario «che la Chiesa continui, come il Papa sta facendo, e così anche i Vescovi, ad essere presente con la preghiera anzitutto, ma anche con un’azione forte sui mezzi di comunicazione e sulle autorità politiche, perché questa realtà non venga dimenticata e venga affrontata con la serenità necessaria». Il muro tra Israele e l’Egitto richiederà due anni di lavori, costando circa 270 milioni di dollari.

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