Mondo

Padre Kizito Sesana accusa l’Onu: scandaloso il suo silenzio sul Sudan

La lettera via e mail a Peacelink del presidente di Amani

di Riccardo Bonacina

Padre Renato Kizito Sesana ci ha inviato per posta elettronica una notizia drammatica. Il governo sudanese ha infatti bombardato la zona dove egli stava portando a termine una missione di soccorso umanitario. Il 16 aprile 2001 infatti l’aviazione governativa sudanese ha bombardato la pista d’atterraggio di Kauda nel territorio dei Monti Nuba del Sudan sganciando 14 bombe che hanno causato un morto e due feriti gravi tra la popolazione civile e per poco non hanno distrutto due velivoli utilizzati per trasportare aiuti umanitari. Padre Kizito stava trasportando in aereo materiali educativi, sapone, sale, medicine e sementi. Attualmente egli e’ impegnato a denunciare (egli e’ un giornalista, oltre che missionario) le violazioni dei diritti umani del governo del Sudan e a soccorrere le vittime della guerra li’ in corso. L’azione delle forze governative sudanesi mira ad interrompere l’invio di aiuti umanitari nei Monti Nuba (nel sud del Sudan) attraverso la pista d’atterraggio di Kauda, l’unica ancora in mano al movimento anti governativo Sudan People Liberation Army (SPLA). Di seguito è riportato il comunicato stampa redatto da Renato Kizito Sesana (Presidente di Amani) e da Stephen Amin (Koinonia Community Project Co-ordinator), entrambi presenti al momento dell’attacco. Ci ha scritto padre Kizito via e-mail dal Kenya: “Non siamo sorpresi che Khartoum compia i suoi attacchi quando e dove vi e’ un’alta presenza di civili. Ciò che e’ totalmente inaccettabile e’ l’atteggiamento passivo dell’ONU. A lungo le organizzazioni di soccorso, i gruppi impegnati per i diritti umani e che chiese hanno fatto pressione per ottenere accesso alle montagne Nuba per distribuire cibo e altri generi di soccorso. A dispetto di questa campagna, l’ONU non ha avuto la capacità o la volontà di negoziare con il governo di Khartoum per mettere a punto un effettivo accesso umanitario. Inoltre, quando avvengono incidenti come l’ultimo bombardamento che si e’ verificato, l’ONU non esprime mai una parola di protesta. L’ONU deve chiedere al governo di Khartoum di fermare simili azioni contro gli interventi umanitari e deve fare pressione perché venga assicurato l’accesso umanitario alle montagne Nuba”. Come PeaceLink chiediamo che i candidati in queste elezioni politiche mettano nel loro programma anche la sicurezza per lo meno dei cittadini italiani (padre Kizito e’ nato a Lecco) impegnati nell’indispensabile opera di soccorso in zone di guerra e di sofferenza. I missionari e i civili italiani operano assieme a cittadini di altre nazioni dell’Europa e del mondo e anche a loro – non di meno – va garantita la sicurezza. Un’azione concreta che ogni candidato parlamentare puo’ fare e’ quella dipremere sul Ministero degli Esteri perche’ richiami l’ONU ad attuare i suoi inderogabili compiti istitutivi che contemplano lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle missioni umanitarie. E’ paradossale che tanticandidati si vogliano accattivare i “voti cattolici” e poi non facciano nulla per i missionari che mettono a rischio la loro vita. In fondo lo scandalo non sta solo nella passivita’ dell’ONU. INFORMAZIONI DI BASE – Chi è padre Kizito? E’ un missionario comboniano nato a Lecco nel 1943. Il suo nome è Renato Sesana ma da quando vive in Africa lo chiamano “Kizito” (è il nome di un martire africano). – Di cosa si occupa padre Kizito? Il suo impegno è finalizzato alla difesa dei diritti umani, alla giustizia sociale, all’aiuto ai bambini di strada, alla promozione di azioni di pace. Per il suo impegno è stato insignito nel 1997 del Premio Raoul Follereau. – In che cosa consiste la sua missione? Accoglie a Nairobi (in Kenya) i bambini di strada ed è spesso presente in Sudan per la difesa del popolo Nuba, accerchiato dal regime integralista islamico di Khartum e vittima di uno strisciante genocidio. – Quali specifiche iniziative promuove? Padre Kizito presiede l’associazione Amani (in africano significa “pace”) che raccoglie aiuti per sostenere specifici progetti in Africa. E’ anche giornalista e promuove da Nairobi l’agenzia telematica di informazione Africanews, realizzata da giornalisti africani. Padre Kizito è stato uno dei primi missionari ad usare Internet per diffondere appelli umanitari dall’Africa e informazioni giornalistiche di redazioni locali. Info: 02/4121011 http://www.peacelink.it/amani/amani_ita.html Il prossimo 15 maggio (ore 17 nell’Istituto Tecnico Industriale Righi in via Dante) il missionario padre Renato Kizito Sesana a Taranto inviatao da Peacelink


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