Politica
Padre Fedele assessore a Cosenza
"Io di politica non capisco nulla, ma se c'è da lottare contro miseria e povertà non mi tiro indietro". Queste le parole di Padre Fedele alla richiesta di Mario Occhiuto, sindaco riconfermato di Cosenza che lo ha invitato a assumere l'assessorato alle politiche sociali. Il cappuccino sospeso a divinis a causa di una tribolata vicenda giudiziaria che solo poche settimane fa - dopo dieci anni di tribunali - lo ha visto assolto "per non aver commesso il fatto" ha accettato la sfida. "Per la gente, per Cosenza, per Il Sud".
di Redazione
Il primo assessore della nuova giunta Occhiuto sarà padre Fedele Bisceglia, che avevamo intervistato in esclusiva dopo l'assoluzione definitiva avvenuta poche settimane fa. Una assoluzione arrivata dopo un decennio di calvario giudiziario. Una nomina ad effetto che il sindaco di Cosenza annuncia tramite il suo profilo Facebook, con tanto di foto che vede i due stringersi la mano.
“Ecco l’assessore della mia nuova Giunta – scrive Occhiuto, rieletto dopo le amministrative del 5 giugno scorso – padre Fedele Bisceglia, con delega al "contrasto alle povertà, al disagio, alla miseria umana e materiale, al pregiudizio razziale e religioso, alladiscriminazione sociale; ambasciatore degli invisibili e degli ultimi’”. Dopo l’annuncio di Vittorio Sgarbi quale prossimo assessore al Centro storico e a pochi giorni dal varo ufficiale della Giunta, il sindaco Mario Occhiuto comunica a sorpresa che padre Fedele Bisceglia farà parte dell’esecutivo cosentino. Non solo, il frate per conto di palazzo dei Bruzi sarà anche "Ambasciatore degli invisibili e degli ultimi’”.
Il sindaco ha incontrato padre Fedele questa mattina. Insieme hanno discusso del futuro lavoro da compiere sulla scorta di un percorso di costruzione, unione, capacità di aiutare le persone svantaggiate. “Ringrazio padre Fedele per avere accettato di contribuire all’attuazione del mio indirizzo politico", ha dichiarato Occhiuto, che aggiunge: "gli ho proposto di far parte della mia squadra di governo perché dal grande successo elettorale che abbiamo registrato si riscontrano segnali che non posso lasciare inascoltati. Intendo quindi guardare alle situazioni diffuse di disagio, all’attenzione alle povertà e alle difficili realtà nelle periferie per migliorare la vita di tutti i cittadini". Nei primi cinque anni di mandato – prosegue Occhiuto – "abbiamo già fatto moltissimo, ma molto c’è ancora da fare, avvicinandoci alla gente che più ha bisogno e avvicinando a loro volta queste persone all’istituzione Comune. Anche per questi motivi ho pensato alla figura di padre Fedele, che ha dedicato la sua esistenza agli ultimi, come riferimento per realizzare questi obiettivi”.
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