Mondo

Padre Benjamin: il sequestro andrà per le lunghe

Il fatto è, dice padre Benjamin, che ''prima di mandare le organizzazioni non governative, bisogna smetterla di torturare gli iracheni..."

di Paolo Manzo

Il sequestro di Simona Torretta e di Simona Pari ”andra’ per le lunghe”. Padre Jan Marie Benjamin, segretario generale della fondazione ‘Beato Angelico’ e profondo conoscitore della realta’ irachena, ”stando cosi’ le cose” non vede vie d’uscita immediate per la liberazione delle due volontarie italiane. ”Bisogna mettersi anche dalla parte degli iracheni e ricordare che gia’ all’epoca del regime hanno vissuto con il sospetto che vi fossero infiltrati ovunque. Che possono saperne loro che ‘Un Ponte per..” non ha nulla a che vedere con i servizi”. Proprio per offrire il suo ”contributo” per la risoluzione della situazione, padre Benjamin ha scritto al Segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano. ”Poiche’ ho molte conoscenze in Iraq ho dato consigli su come si potrebbe affrontare la situazione. Ed ora so che il mio contributo e’ stato apprezzato sia da Sodano che dal Pontefice che condividono la ricerca del dialogo con il mondo musulmano”. Il fatto e’, dice padre Benjamin, che ”prima di mandare le organizzazioni non governative bisogna smetterla di torturare gli iracheni. A questo proposito so che le donne di Abu Grahib si stanno opponendo alla liberazione delle italiane finche’ non sara’ fatta giustizia ai mariti torturati”. Quanto al fatto che la politica si e’ unita per favorire la liberazione delle italiane, padre Benjamin dice: ”Bene, e allora prendano l’aereo insieme e vadano a liberare le due Simone”.


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