Volontariato

Padre Alessandro Salucci nominato assistente

La nomina dal Consiglio permanente della Cei

di Redazione

Il Consiglio permanente della Cei ha nominato l’Assistente Ecclesiastico generale dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici italiani: padre Alessandro Salucci.
Padre Salucci ha accolto – si legge in una nota dell’Agesci –  la sua nuova carica con queste parole: «Ricordo che per la mia professione religiosa scelsi ad accompagnarmi la frase di Geremia che recita: “Mi hai sedotto Signore, e io mi sono lasciato sedurre” ( Ger 20,7), a indicare che mi consegnavo liberamente nelle mani di Dio e della sua Chiesa. Oggi, di fronte alla nomina ad Assistente Generale dell’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani mi sento di ripetere le stesse parole. Quanto sia essenziale che l’Associazionismo cattolico aiuti la Chiesa nella sua azione di catechesi e evangelizzazione è cosa nota, e sono altre sì cosciente di quanto sia gravoso l’incarico ricevuto, soprattutto in questa particolare fase storica e sociale. Il IV Convegno Ecclesiale di Verona del 2006, la 46° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani di Reggio Calabria del 2010, gli Orientamenti Pastorali dell’Episcopato italiano per i decennio 2010-2020: Educare alla vita buona del vangelo , sono lì a ricordarlo. Eppure vivo con serenità questa “chiamata al servizio” perché ad accompagnarmi vi sono alcune certezze. Quella della continua assistenza dello Spirito santo e della preghiera di tantissimi amici e conoscenti, quella di sentirmi sostenuto dalla solidità dei valori umani ed evangelici propri del metodo educativo scout, quella di sapere che incontrerò sul mio cammino come fiduciosi compagni di strada, persone di altissimo valore umano e religioso. Spero solo che in questi anni di  servizio alla Chiesa e in suo nome a tutti coloro che di Dio vorrà farmi incontrare nella mia missione, di non dimenticare mai queste parole dell’apostolo Giovanni: “In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1 Gv 4,10)».


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