Formazione

Padova dà il pane quotidiano ai poveri

Presentato il progetto per una rete della carità ideato dal villaggio educativo Ca’ Edimar

di Redazione

Viene da Padova l’idea di donare pane fresco ai poveri, formando persone disoccupate e svantaggiate e creando un network virtuoso di carità. Il progetto “Il Pane della Solidarietà 2011” prende le mosse da Ca’ Edimar, il villaggio educativo padovano che coinvolge adolescenti e giovani in cerca di una nuova chance per inserirsi positivamente nella vita attiva.

L’iniziativa è stata presentata oggi alla presenza di tutti i protagonisti: Giorgio Agugiaro, presidente di Agugiaro & Figna Molini SpA, Pierluigi Menato, vicedirettore dell’Associazione Universale di Sant’Antonio, il direttore generale della Fondazione Antonveneta Bruno Bianchi, Riccardo Dallavalle, presidente della cooperativa sociale La Dimora che gestisce il progetto, don Gianfranco Zenatto, in rappresentanza della Caritas Diocesana di Padova, fra Flaviano Gusella dei Frati minori Cappuccini, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Padova Fabio Verlato e il presidente nazionale Federpanificatori Luca Vecchiato.
Ha fatto gli onori di casa uno dei fondatori di Ca’ Edimar, Mario Dupuis. «Questa iniziativa», ha detto, «ha un triplice valore. In primo luogo consente di donare ad enti, comunità, associazioni impegnate con le situazioni di povertà il pane fresco che quotidianamente viene prodotto sia dagli allievi della Scuola di panificazione sia da altri soggetti coinvolti nel Laboratorio di panificazione “Renato Fornasiero” inserito nel contesto di Ca’ Edimar». Si parla di circa mezzo quintale di pane che, impastato e cotto ogni giorno nel laboratorio di via Due Palazzi, viene caricato freschissimo su un furgoncino e consegnato agli enti di assistenza.

Ogni contributo di 500 euro da parte di enti pubblici e privati, consente di donare ai poveri della città circa 2 kg di pane al giorno, per una media di 320 giorni all’anno. In più si aiuta la crescita professionale di giovani che vogliono imparare il mestiere di panificatori e si sostiene il lavoro educativo e di formazione professionale e umana della Scuola di panificazione di Ca’ Edimar.
Il presidente Federpanificatori Luca Vecchiato ha spiegato che «il progetto permette di formare al mestiere del fornaio disoccupati e soggetti svantaggiati. Una professionalità antichissima, quella del panificatore, ma tutt’altro che fuori moda e che anzi offre prospettive occupazionali da non trascurare». I panificatori fin dall’inizio hanno messo a disposizione della scuola di via Due Palazzi e del Pane della solidarietà macchinari del valore di oltre 500mila euro. Da citare anche il contributo dei molini Agugiaro&Figna di Curtarolo, azienda di grande tradizione e con un’attenzione particolare alla ricerca e sviluppo che offre gratuitamente per quest’anno la farina necessaria. Il terzo valore aggiunto è l’educazione: «Il fatto che gli stessi locali che alla mattina ospitano la scuola di panificazione, al pomeriggio producano il pane per i più poveri ha un valore grandissimo per i ragazzi», ha osservato l’assessore comunale Verlato. «Chi pratica la solidarietà è come se fosse vaccinato, molto più difficilmente cede a tentazioni che lo destinano alla marginalità. Per questo investire in educazione è sempre lungimirante».
Un altro snodo, fondamentale, di questa rete civica di sensibilità per il prossimo è rappresentato da Fondazione Antonveneta, partner dell’iniziativa, che continuerà a sostenere il Pane della Solidarietà per tutto il 2011. Altri nodi della rete che si aggiungono quest’anno sono il Club Papillon, associazione nazionale che si propone di riscoprire l’originalità di una cultura popolare attraverso il gusto, la Provincia di Padova e il Comune di Padova.


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