Volontariato

Padova Capitale, il sociale fuori dall’angolo

L’editoriale che apre il numero del magazine di febbraio, in distribuzione da venerdì, a firma di Emanuele Alecci, responsabile di Padova Capitale Europea del Volontariato 2020 in occasione della cerimonia di apertura che si terrà domani alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

di Emanuele Alecci

Il 7 febbraio (domani), alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si inaugurerà l’anno di Padova Capitale Europea del Volontariato 2020. Un importante riconoscimento per tutto il volontariato, una grande opportunità per uscire allo scoperto, fuori dall’angolo di una residualità in cui da qualche anno gran parte del Terzo settore si sta dibattendo.

In un Paese spaccato, pieno di rancore si ha la netta sensazione che l’arrabbiatura e la delusione siano la conseguenza della consapevolezza che la ripresa economica tante volte annunciata sia ancora lontana. Il cambiamento miracoloso invocato dalla politica negli ultimi anni, non è mai avvenuto e ciò ha incattivito ancor di più gli italiani che si ritrovano a vivere in città dalle relazioni rotte.

Ricostruire un tessuto sfibrato, impegnarsi in relazioni più vere, tesserne di nuove è il grande impegno che il volontariato potrebbe assumere. Già oggi il cantiere di Padova 2020 sta dando risultati straordinari, frutto di un percorso entusiasmante che ci ha accompagnato negli ultimi due anni. Nella mia città, nel silenzio, stiamo infatti assistendo a piccole iniziative di ricostruzione di legami che piano piano stanno contaminando tanti altri borghi e tante città della nostra regione. Molto c’è ancora da fare. Il desiderio che abbiamo è di contribuire a far sì che questi piccoli germi possano contaminare tutto il Paese.

La sfida è trasformarsi in un laboratorio capace di attrarre idee, attivare progetti e avviare processi ed esperienze duraturi nel tempo. Significa riavviare nei cittadini la consapevolezza che non sono individui, ma sono persone al centro di una rete sociale che forma la comunità. Ma anche di accedere un nuovo processo che possa risvegliare il desiderio, quella voglia di impegnarsi anche al di fuori di sé per la creazione e la cura di qualcosa di più grande: Padova capitale europea del volontariato rappresenterà una fantastica esperienza di sperimentazione di nuovi legami e nuovi sviluppi.

Questo è l’unico modo per proteggere e sostenere il volontariato che — come ci hanno insegnato don Giovanni Nervo, Luciano Tavazza e Maria Eletta Martini — è un bene prezioso che va custodito e curato. E questo ci fa riflettere sul nuovo ruolo che il volontariato e il Terzo settore dovrebbero darsi oggi. Quello di essere una forza di civilizzazione. Quasi come un’ultima uscita di sicurezza al futuro. Rilanciando uno dei temi presenti nella campagna elettorale per le europee, quello di proporre un Civil Compact, ovvero la costruzione di un’Europa garantita non solo dalle regole del “fiscal compact” ma anche da quelle di un “civil compact”, ossia da una un’idea di futuro che persegua il progresso avendo come obiettivo la costruzione della “civitas”. Il compito cruciale è quel- lo di rafforzare, anzi di rivitalizzare, una cultura e una pratica segnate dall’interesse generale, dalla solidarietà, dalla giustizia, dall’equità, dalla legalità, dall’accoglienza e dall’interculturalità.

Sul piano culturale ci giochiamo tutto. Sulla cultura diffusa tra i cittadini e nei contesti territoriali. Sulla cultura che guida l’azione delle istituzioni e dei partiti. È in questo lavoro che andranno investite molte più risorse, riorientando progetti e interventi, modificando le pianificazioni strategiche, ma, soprattutto, avendo presente che parole e valori una volta ricchi di significato oggi non parlano più a una fascia ampia di popolazione. Uno dei problemi principali su cui darsi in fretta da fare, perciò, sarà quello di trovare un nuovo linguaggio e nuove pratiche capaci di dare concretezza a valori e parole. In questa direzione, ci pare che il discorso sui beni comuni — legati, appunto, all’interesse generale e, nel contempo, pensati non in funzione del singolo ma della collettività — possa essere un forte elemento di rinnovamento dell’approccio, del discorso e dell’azione delle organizzazioni civiche…


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*Emanuele Alecci, responsabile di Padova Capitale Europea del Volontariato 2020 e presidente Csv Padova

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