Volontariato
Padova 2020: “Ricucire l’Italia” con il volontariato
Venerdì 7 febbraio al via la tre giorni che inaugura l'anno di Padova Città Europea del Volontariato, con la cerimonia presieduta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
di Anna Toro
“Ricucire insieme l’Italia”: è questo l’invito che la città di Padova ha lanciato a cittadini e istituzioni durante la presentazione, avvenuta questa mattina a Roma, del suo anno come città europea del volontariato. E’ la prima volta, infatti, che una città italiana viene scelta in questa “competizione” aperta a tutti i comuni d’Europa e istituita dal Centro Europeo del Volontariato, network composto da oltre 60 organizzazioni impegnate nella promozione e sostegno dei volontari e del volontariato a livello europeo, nazionale e regionale. «Una grande opportunità per Padova, per l’Italia e per l’Europa stessa – ha commentato la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo, presente alla conferenza stampa – l’occasione per rafforzare nel nostro paese la cultura del volontariato e far crescere nei giovani la consapevolezza che dedicare tempo ed energie per aiutare gli altri è un valore universale da coltivare».
La sfida vuole essere infatti quella di trasformare Padova in città-laboratorio di respiro nazionale, capace di attrarre idee, attivare progetti, avviare processi ed esperienze, per stimolare un’azione collaborativa tra tutte le componenti sociali. A partire dalle tre giornate del 7, 8 e 9 febbraio che si svolgeranno a Padova e che sanciranno l’inaugurazione ufficiale di quest’anno speciale per la città: fittissimo il calendario di eventi e iniziative – tra convegni, gruppi di lavoro, mostre e spettacoli – che partiranno con un evento inaugurale il 7 mattina condotto da Riccardo Bonacina e Lella Costa, presieduta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui sono attesi migliaia di volontari da tutta Italia, studenti e rappresentanti istituzionali (qui il programma delle Giornate)
«E’ un traguardo per l’Italia intera e sarà l’occasione di mettere al centro le questioni più importanti, ovvero il tema dello sviluppo sostenibile e l’Agenda 2030 – ha detto il presidente del CSV (Centro di Servizio per il Volontariato) Padova, Emanuele Alecci – Non solo: sarà anche l’occasione per mettere insieme i vari volontariati in Europa. Dire che ricuciamo insieme l'Italia significa che ci mettiamo a disposizione per primi, affinché tutti possano partecipare a questa ricucitura necessaria, che l’Europa ci chiede». Proprio per questo è stato strutturato – per la città di Padova – un programma triennale che si concluderà nel 2021: l’intento è coinvolgere il territorio provinciale, il Veneto, l’Italia e l’Europa nell’ottica di una visione comune, con un esempio che vuole essere di stimolo anche per altre città europee. Tra gli impegni principali a livello internazionale: «Un evento previsto per metà anno, in cui si ragionerà sul patrimonio lessicale che unisce il volontariato, e l’incontro di fine anno a Berlino, che sarà la prossima città europea del volontariato dopo Padova, in cui porteremo la testimonianza del cammino costruito”. L’anno padovano sarà poi scandito dai sette i tavoli di lavoro in programma da fine febbraio fino all’autunno, che vedranno coinvolti cittadine e cittadini, scuole e università, associazioni e terzo settore, imprese e sindacati, istituzioni pubbliche e categorie economiche, e che verteranno su tematiche che vanno dalla povertà, alla salute, sport, ambiente, economia e sviluppo sostenibile, pace e cooperazione.
«Padova è l’emblema di ciò che è il volontariato in Italia in questo momento. E’ una città viva, solidale, che ha il desiderio di essere attiva» spiega l’assessora al Volontariato del comune di Padova, Cristina Piva. Non a caso il Comune di Padova è uno dei pochi in Italia ad avere un Assessore con delega al volontariato. «L'amministrazione deve rendere giustizia a questo mondo che lavora per gli altri» continua Piva, che racconta come il Comune abbia stabilito un legame con il volontariato, anche grazie all’istituzione del registro delle associazioni, la fornitura di spazi, sedi, la costruzione di una rete: «Cerchiamo di creare occasioni in cui le associazioni possano esprimersi e dare progettualità a favore della cittadinanza. Grazie ai volontari, anche i quartieri periferici sentono la vicinanza, e anche questo rappresenta la “ricucitura” di cui parliamo».
Ne è convinto anche il presidente CSVnet, Stefano Tabò, che vede nel traguardo di Padova un riconoscimento per tutto il volontariato italiano. «La rete CSV favorirà in ogni modo la partecipazione, non solo simbolica, a quest’anno ricco di eventi. Tutto il volontariato si stringe intorno a Padova: questa è un’occasione unica per trasmettere in Europa i suoi valori, la sua storia e la sua identità».
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