Politica

Padania, Immigrazione felix

Rotta a Nord-Est, dove la Lega governa e gli stranieri si integrano. Sulla carta un paradosso,ma sono i numeri a parlare.Leggere per credere.

di Elisa Cozzarini

C’ è un filo rosso che unisce le maggiori realtà produttive del Nord-Est con i flussi migratori e, spesso, con il successo della Lega Nord, soprattutto in Veneto ma anche in Friuli. Il paradosso è che da queste parti gli indici di integrazione degli stranieri sono tra i più alti d?Italia.

A Cittadella, in provincia di Padova, il sindaco leghista Massimo Bigonci è diventato famoso per l?ordinanza che ha preso il suo nome e stabilisce un legame tra la residenza degli stranieri e il reddito. Qui l?affluenza alle urne è stata dell?89,2% e la Lega Nord al Senato ha preso il 38,9% dei voti che, sommati a quelli del Pdl, portano al 61,3% le preferenze per la coalizione di Silvio Berlusconi.

Nella roccaforte leghista del Friuli, Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, la Lega ha ottenuto il 25,7% al Senato, il Pdl il 33. Anche qui il sindaco è famoso per le ordinanze: già nel 2004 Enzo Bortolotti si era fatto conoscere in tutta Italia perché voleva vietare l?uso del velo nei luoghi pubblici. A gennaio 2008 ha firmato un altro provvedimento con l?obiettivo, di fatto, di escludere gli immigrati dalle prestazioni socio-assistenziali. «Se uno straniero non ha la possibilità di mantenersi, non ha nemmeno diritto al permesso di soggiorno, quindi diventa irregolare», spiegava Bortolotti. Il leghista dice che non è questione di cattiveria, ma lui, da ?buon padre di famiglia? come si definisce, deve tutelare gli interessi dei suoi cittadini. Ma ad Azzano Decimo sono solo 15 gli stranieri che ricevono sussidi economici da parte del Comune e nessun residente, italiano o straniero, è escluso dai sussidi. Siamo nel distretto del Mobile del Livenza, dove il mercato del lavoro chiede immigrati per colmare le lacune di manodopera locale, come in molte zone del Nord-Est che produce. In provincia di Pordenone il tasso di disoccupazione è inferiore al 3%. A Prata di Pordenone, un altro comune del distretto a guida leghista, la coalizione di Berlusconi ha preso il 68,8% dei voti al Senato, di cui il 30,6% sono della Lega.

In provincia di Treviso il partito del federalismo fiscale totalizza il 31% alla Camera e il 29,8% al Senato. Nel 2006 non era arrivato neanche alla metà, il 14%. Secondo l?Osservatorio regionale sull?immigrazione, nella Marca gli stranieri residenti sono retribuiti il 30% in più rispetto alla media nazionale. Gran parte di questo denaro rimane nel territorio: Treviso è la sesta provincia in Italia per popolazione straniera residente, ma la 13esima per valore delle rimesse. «Questo significa che una gran parte decide di stabilizzarsi, investendo sul territorio: chi arriva per lavorare seriamente, riesce a integrarsi», ha dichiarato il presidente della Provincia, Leonardo Muraro.

La distribuzione degli immigrati in Veneto è concentrata nel polo territoriale di più intensa attività industriale, cioè nelle province di Treviso, Vicenza e Verona. I residenti stranieri sono circa 210mila, il 65% del totale regionale. Anche Verona ha premiato l?amministrazione leghista di Flavio Tosi, eletta giusto un anno fa. Nel capoluogo nel 2006 l?Ulivo era in testa alla Camera con il 27,74%, seguito da Forza Italia (23,01%). La Lega otteneva il 10% alla Camera e Senato. Quest?anno invece ha più che raddoppiato il risultato, prendendo il 25,7% dei voti al Senato.

A Thiene, in provincia di Vicenza, è andata ancora meglio, con il 30,8% delle preferenze per il partito di Bossi e del sindaco Maria Rita Busetti, che si definisce «convinta federalista di stampo classico», leghista dal 1992, un punto di riferimento del partito per l?Alto Vicentino. Eletta a sindaco un anno fa, la Busetti spiega così il consenso della Lega: «Rispondiamo al grande bisogno di sicurezza dei miei concittadini sul territorio. Vogliamo la salvaguardia della comunità, che è l?unico modo per dare un significato concreto allo sviluppo dell?economia e alla valorizzazione del territorio». Infine Treviso, dove la Lega ha sfiorato appena il 19% alla Camera e al Senato. Qui per 14 anni il partito della Padania ha vinto prima con lo sceriffo Gentilini poi con Gobbo. confermato per il suo secondo mandato.


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