Pacifisti a Baghdad, Mirella ci scrive

So che in Italia è girata una notizia sulla manifestazione pacifista del 15 febbraio scorso imprecisa. Si è scritto che “Anche diverse decine di manifestanti pacifisti occidentali hanno preso parte alla grande manifestazione di Baghdad contro la guerra, promossa dal partito Baath (al potere con Saddam Hussein). Un centinaio di pacifisti convenuti da tutto il mondo – fra cui italiani, americani e giapponesi – hanno inscenato una manifestazione davanti agli uffici delle Nazioni Unite con bandiere-arcobaleno. Al suono di tamburi giapponesi hanno sfilato inoltre lungo la via dei commercianti, la Al-Rashid, dove sono stati accolti da molti iracheni – alcuni dei quali commossi – che hanno gridato loro ”Grazie, grazie!”. I manifestanti si sono fermati per un minuto di silenzio sul ponte Al-Rashid, che scavalca il Tigri, come chiesto dall’associazione pacifista italiana ”Un ponte per Baghdad”. ”Vogliamo costruire un ponte in direzione del popolo iracheno”, ha spiegato l’italiano Rodolfo Tucci, membro dell’associazione…” Vorrei mettervi al corrente che la sera prima della manifestazione (noi BIPOT di “un ponte per..”), abbiamo passato l’intera serata ad interrogarci su cosa fare se la nostra manifestazione (manifestazione per la pace di organizzazioni straniere in territorio irakeno) si fosse confusa con quella indetta dal governo. Il rischio era che noi fossimo strumentalizzati e che si dicesse che noi appoggiassimo la dittatura di Saddam. Invece, la marcia è andata bene, non solo perchè non ci siamo mischiati con gli Irakeni con i mitra e l’immagine di Saddam, ma perchè abbiamo potuto incontrare le persone comuni e semplici che chiedono la pace. NOI NON ABBIAMO PARTECIPATO A NESSUNA MANIFESTAZIONE PROMOSSA DAL PARTITO DI BAATH; LA NOSTRA MANIFESTAZIONE AVVENIVA IN CONCOMITANZA CON LE ALTRE MANIFESTAZIONI CHE SI TENEVANO IN PIU’ PARTI DEL MONDO. Mirella Ghizzardi