Mondo

Pacifismo: domani al via “Anch’io a Kisangani”

Partiranno in più di 200 alla volta della città simbolo delle sofferenze che la popolazione congolese vive da anni

di Gabriella Meroni

E’ confermata la partenza nella notte di domani, 22 maggio, dall’aeroporto Milano Malpensa dei 216 volontari della pace che parteciperanno nella martoriata citta’ congolese di Kisangani, al Simposio Internazionale per la Pace in Africa che si terra’ dal 23 al 26 maggio. Gli scontri della scorsa settimana, che secondo fonti ancora non ufficiali avrebbero causato almeno 200 vittime (molte delle quali civili), hanno messo fortemente a rischio lo svolgimento dello stesso Simposio, organizzato dall’Arcidiocesi di Kisangani e dalla locale societa’ civile. Quest’ultima era stata accusata dal Governatore della citta’, controllata dalle milizie filo-rwandesi dell’RCD-Goma, di essere all’origine dei disordini. Gli scontri erano partiti dalla rivolta di alcuni militari, sulla quale pero’ molti osservatori nutrono dubbi che si trattato di una messinscena per rimilitarizzare la citta’ e impedire lo stesso svolgimento dell’iniziativa di pace, che si pone in continuita’ col dialogo intracongolese conclusosi poche settimane fa in Sudafrica. Alla locale societa’ civile, in seguito agli scontri, era stata vietata qualsiasi attivita’ e la popolazione vive da giorni nel terrore e con la sensazione di essere abbandonata a se stessa dalla comunita’ internazionale. I promotori dell’iniziativa (Beati i Costruttori di Pace, Break the Silence, Chiama l’Africa, Agesci, Emmaus, Gavci, Pax Christi, Missionari/e Comboniani, Dehoniani, Saveriani, Consolata, Pime, Arcidiocesi di Kisangani) sono in contatto costante sia con l’arcivescovo di Kisangani mons. Monsengwo, che con l’Ambasciata italiana a Kinshasa e con le Nazioni Unite. Gli stessi responsabili del settore Diritti Umani della Monuc (gli osservatori Onu) presenti a Kisangani ritengono questa azione di pace della societa’ civile particolarmente importante per facilitare la ripresa di un percorso di pacificazione. La citta’ e’ l’emblema delle sofferenze che la popolazione congolese vive da anni. La guerra in atto in Congo coinvolge ben 6 stati africani (Rep.Dem.Congo, Rwanda, Burundi, Uganda, Angola, Zimbabwe), e ha causato nell’Est della R.D.Congo almeno tre milioni di morti, sia a causa della violenza che per cause connesse agli scontri, come fame e assenza di cure. Un massacro legato al controllo e allo sfruttamento delle ingenti risorse (diamanti, oro, coltan, legname) di un’area ricca di materie prime ma la cui popolazione e’ paradossalmente molto povera. L’azione nonviolenta internazionale ”Anch’io a Kisangani” vuole essere un momento attraverso il quale le societa’ civili europea e congolese lanciano insieme un grido di pace e giustizia. Il programma dell’iniziativa prevede incontri fra gruppi europei e africani (donne, studenti, gruppi ecumenici, insegnanti, infermieri e medici dei centri sanitari, ong per lo sviluppo, ong per i diritti umani, sindacati, giornalisti), due giorni di lavoro del Simposio Internazionale per la Pace in Africa (con relazioni di personalita’ e semplici cittadini), momenti di festa, una preghiera interreligiosa e la marcia della pace per le strade della citta’.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA