Mondo

PACIFISMO. Al Parlamento Ue per il ‘No’ allo scudo spaziale

Nel pomeriggio, politici e movimenti sociali europei contro la costruzione della base radar Usa in Repubblica ceca saranno ricevuti a Bruxelles per spiegare le ragioni del proprio dissenso

di Daniele Biella

Far capire le ragioni del ‘No’ alla costruzione dello scudo spaziale (la base radar statunitense) in Repubblica ceca. Questo l’obiettivo dell’intervento che 40 sindaci aderenti alla Lega contro il radar, accompagnati dai responsabili del Nonviolence movement e dell’associazione Europe for peace, tengono oggi, mercoledì 18 febbraio al Parlamento europeo, alle 16.30 ora di Bruxelles.

“Lo scudo spaziale è un’arma di offesa, che mira alla militarizzazione ed al controllo dello spazio”. Ecco come il famoso scienziato e filosofo statunitense Noam Chomsky definisce il progetto del radar, basato sul sistema missilistico nazionale Nmd che il suo paese, presentandolo come uno strumento di difesa nel caso di possibili attacchi iraniani, sta portando avanti in Europa Orientale e che ha ottenuto il lasciapassare dal governo ceco.

“Se attivato, lo scudo costituirà un grave pericolo per tutti”, spiega l’italiano Giorgio Schultze, che oltre a essere membro di Europe for peace è portavoce europeo della Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza che avrà luogo lungo tutto il globo dal 2 ottobre 2009 al 2 gennaio 2010. “Il piano della base radar sta causando tensioni tra gli Stati Uniti, la Russia e l’Unione europea, portando ad una nuova corsa agli armamenti e instaurando un clima da nuova guerra fredda, che non riguarda solo la Repubblica ceca e la Polonia (dove si vorrebbe installare una base per missili intercettori), ma coinvolge tutta l’Europa, perché influirà fortemente sulla sicurezza dell’intero continente”.

Schultze e altri esponenti di movimenti pacifisti la scorsa primavera avevano iniziato uno sciopero della fame per ottenere un riscontro alla loro azione da parte dell’Unione europea. Riscontro che è arrivato poco dopo e che ha permesso di organizzare l’audizione di questo pomeriggio al Parlamento. “Non è un caso che politici europei, che normalmente appoggiano le politiche militariste, si siano dichiarati contrari allo Scudo Spaziale e che, sebbene in luglio il governo ceco ha firmato un accordo con gli Stati Uniti i due terzi dei suoi cittadini si siano opposti, raggiungendo punte del 95% di dissensi nella zona del radar”.

Il primo gennaio 2009 la Repubblica ceca ha assunto per sei mesi la presidenza dell’Unione europea: per questo la mobilitazione di oggi pomeriggio assume ulteriore significato per fare pressione sul governo di Praga per rivedere l’accordo. In concomitanza con l’incontro di Bruxelles, in varie città europee sono previste manifestazioni per la stessa finalità: bloccare la costruzione della base radar. In Italia, capofila degli enti che hanno aderito alla causa è l’associazione Mondo senza guerre, che, dopo aver presentato le iniziative in atto a livello europeo in una conferenza stampa congiunta con Legautonomie Lombardia lunedì 16 a Milano, ha organizzato per questo pomeriggio, sempre nel capoluogo lombardo, una marcia che dalle 18 parte da via Dante per arrivare in piazza Cordusio. Altri momenti di protesta sono previsti a Roma, Torino, Firenze, Trieste e Palermo. Tra la decina di sindaci e politici italiani che hanno espresso solidarietà agli omologhi cechi impegnati nella battaglia dal basso contro l’installazione dello scudo, si segnalano le adesioni di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e Achille Variati, sindaco di Vicenza. Vari esponenti del mondo culturale nostrano hanno poi aderito alla campagna europea contro lo scudo, firmando la petizione on line: tra gli altri, Dario Fo, Rosario Fiorello, Frankie Hi Energy, Eugenio Finardi, Piero Pelù.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.