Cultura

Pace. No global: “Sabato saremo in tanti”

Conferenza stamapa di presentazione della marcia del 20 polemiche contro quella sul terrorismo di oggi e promesse di "contestazioni pacifiche" ai Ds

di Ettore Colombo

In piazza per il “ritiro delle truppe dall’Iraq, per l’autodeterminazione del popolo iracheno, per la pace in Medio Oriente e negli altri luoghi di conflitto, per dire no a guerra e terrorismo”, che sono “facce della stessa medaglia”. Ma soprattutto le varie anime del comitato ‘Fermiamo la Guerra’ – Cgil e Cisl, Cobas e Tavola della Pace, Arci, ma anche correntone Ds, Prc, Verdi e Pdci – sono unite nella condanna della manifestazione bipartisan di oggi al Campidoglio, partita da un’idea dell’Anci. In conferenza stampa l’ha denunciata Giovanni Berlinguer, esponente del correntone diessino e presidente dell’associazione Aprile (da domani anche su Vita magazine, con un’intervista su questi temi, ndr.): “C’è una grande confusione sull’iniziativa di oggi: è partita come una iniziativa istituzionale dell’Anci per manifestare solidarietà agli spagnoli e protestare contro il terrorismo; si è voluto trasformarla in una manifestazione di intesa tra governo e opposizione, intesa che in parlamento non c’è”. Per Franco Russo, esponente del comitato, “la manifestazione di oggi è dannosa”. Ma, ha aggiunto il presidente dell’Arci Tom Benetollo, “il movimento che scende in piazza il 20 è autonomo e lo dimostrerà”. Quanto alla partecipazione dei Ds al corteo di sabato, sembra dipanarsi il rischio di contestazioni, a sentire le dichiarazioni ufficiali degli organizzatori. Anche Piero Bernocchi, rappresentante di uno dei gruppi più radicali del movimento ‘no war’, i Cobas, promette che “nessuno metterà le mani addosso a chi ha posizioni diverse dalle nostre, ma – aggiunge – invitiamo i Ds a capire dove sono: la piattaforma della manifestazione è diversa dal loro voto in Parlamento, chiede il ritiro immediato dall’Iraq. In ogni caso, è buffo scaricare addosso al movimento il problema della garanzia della serenità della manifestazione”. Non solo Italia. In conferenza stampa ha preso la parola anche Phyllis Bennis della coalizione statunitense ‘United for peace and justice’: “Abbiamo bisogno del sostegno internazionale perché i pericoli messi in campo dal nostro governo sono pericoli internazionali”. Presente anche Ali Rashid, segretario della delegazione palestinese in Italia: “Il desiderio di pace parte dai circoli intellettuali europei per arrivare dove è un effettivo bisogno: tra i popoli che patiscono la guerra”.


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