Mondo

Pace in Palestina: uno spot oscurato

"Sarebbe fantastico, quasi un sogno, se potessimo credere che possa diventare realtà. Metti fine alla guerra nel medioriente."

di Riccardo Bonacina

HaMifkad Haleumì l’assemblea del popolo, letteralmente) è un’associazione pacifista fondata da Ami Ayalon (ex capo dello Shin Bet israeliano) e da Sari Nusseibeh, rettore dell’università Al-Quds di Gerusalemme. Nel 2002 hanno stabilito una sorta di dichiarazione di principi con lo scopo di raccogliere il maggior numero di firme isrealiane e palestinesi, per promuovere un movimento “dal basso”. Questo spot è stato censurato dalle autorità israeliane che hanno oscurato il sito.

 

I due autorevoli promotori (Ami Ayalon, laureato a Bar Ilan e ad Harvard, è stato comandante degli incursori navali e capo dello Shin Bet, il Servizio di Sicurezza israeliano. Sari Nusseibeh ha ricoperto posizioni importanti nella politica palestinese ed è attualmente presidente dell’Università Al-Quds di Gerusalemme) non intendono “scendere in campo” personalmente, né dare vita a nuovi partiti politici; il loro scopo è di creare un vasto movimento di opinione apartitico, in grado di esercitare una pressione sulle attuali leadership politiche dei due popoli, nella convinzione che i governi di entrambe le parti sarebbero più disponibili a prendere decisioni difficili (come la rinuncia al diritto al ritorno in Israele per i palestinesi, o l’evacuazione degli insediamenti per gli israeliani) se fossero convinti di avere dietro di sé il supporto della maggioranza dei propri popoli.

 

La storia insegna che il potere di attuare cambiamenti appartiene ai popoli così come ai politici – si legge sul sito ufficiale dell’iniziativa, www.mifkad.org.il – I leaders israeliani e palestinesi sono attualmente intrappolati in coalizioni che non permettono loro di abbandonare il circolo vizioso dell’ostilità. Questo è il momento per avviare un’iniziativa diffusa per porre fine allo spargimento di sangue, all’insicurezza e ai problemi economici che affliggono ciascuno di noi.

 

La dichiarazione di principi è volutamente indefinita per lasciare margini di manovra ai negoziati, ma sono indicati comunque alcuni principi cardine, su Gerusalemme, sul diritto al ritorno, sui confini e sugli insediamenti; insomma, come affermano i due promotori (Jerusalem Report del 28 luglio), accanto alla road map occorre una destination map.

 

I promotori intendono cercare per l’iniziativa il supporto della comunità internazio-nale, e in particolare intendono rivolgersi agli ebrei della diaspora. Sul sito www.mifkad.org.il (che si può leggere in ebraico, in arabo, in inglese e in russo) è possibile verificare in tempo reale il numero delle firme raggiunte (a fine settembre avevano firmato 67300 israeliani e 45000 palestinesi); il sito riporta inoltre le istruzioni per aderire, o promuovere l’iniziativa, il calendario degli eventi in programma, una rassegna stampa ed altre informazioni. Potreste leggere la loro dichiarazione su www.mifkad.org.il se sapeste l’ebraico

Per leggere la Dichiarazione di principi in italiano bisogna andare a questa pagina:

l sito http://www.hakeillah.com/4_03_14.htm

 


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