Non profit

Pace e (tanto) bene

Milioni di devoti del Frate fanno confluire offerte miliardarie. Grazie alle quali la cittadella della Provvidenza continua a crescere.

di Gabriella Meroni

Una stellina, 35 mila lire. Un letto dell?ospedale, 350 mila. Un metro quadrato, 600 mila. Ma chi offre di più può anche ?illuminare? una finestra del nuovo poliambulatorio, che costa da uno a dieci milioni (pagabili anche a rate). Tutto ha un prezzo, a San Giovanni Rotondo. E pezzo per pezzo, tutto nasce e viene su. L?opera di Padre Pio è oggi una galassia del non profit unica in Italia, che comprende una Fondazione, un ospedale con 2500 dipendenti e 1200 letti, una casa di riposo da 260 posti, tre tenute agricole, due case editrici da cinquanta titoli l?anno, due periodici con 150 mila abbonati in tutto il mondo, una radio, 25 centri di riabilitazione per disabili, tre case di accoglienza e per esercizi spirituali, un istituto scientifico per la ricerca genetica recentemente acquisito a Roma e una nuova, immensa chiesa progettata dal grande architetto Renzo Piano e che costerà 33 miliardi. Senza contare tutte le attività legate al convento dei frati cappuccini, che hanno una gestione separata che fa capo alla Congregazione. Insomma una vera e propria cittadella della Provvidenza, sorta senza chiedere una lira allo Stato. Ma che, come molte realtà del non profit, forse dovrebbe effettuare una doverosa ?operazione trasparenza? per rendere maggior ragione di quello che è riuscita a realizzare. Qui la Provvidenza ha un volto Si fa presto a dire Provvidenza. Ma a San Giovanni Rotondo la Provvidenza ha un volto ben preciso: i milioni e milioni di fedeli di Padre Pio che ogni giorno, meticolosamente, come formiche mettono da parte i loro risparmi e li mandano alle opere volute o sorte nel nome del frate di Pietrelcina. Famiglie, vedove, pensionati, emigranti, giovani, gruppi di amici e colleghi. Quanti? Non si sa. Anche provando a fare il classico calcolo del droghiere, i conti non tornano mai. La Fondazione Opera di Padre Pio dichiara 200 mila aderenti ai più di duemila gruppi di preghiera, i più attivi nell?inviare offerte. Ma ai gruppi non ci si iscrive formalmente, quindi il dato resta una pura stima. È certa invece la ?potenza? economica dei donatori, che hanno costruito in soli sei anni un poliambulatorio, costato 30 miliardi soltanto per le opere murarie, che sarà finito e attrezzato (per una spesa imprecisata) entro il 1999. E l?ospedale ?Casa sollievo della sofferenza?, che pure oggi riceve regolarmente i contributi del Servizio sanitario nazionale per le prestazioni erogate (70 mila ricoverati l?anno, 16 mila gli interventi chirurgici) e i fondi per la ricerca scientifica, non sarebbe mai nato, nel 1956, né diventato quello che è oggi (400 miliardi dichiarati di fatturato) senza le offerte dei ?figli? di Padre Pio. Ma la Fondazione cresce sempre più, e continua a chiedere contributi ai devoti: stelline, letti, finestre. E poi videocassette, libri, medaglie celebrative, vendute tramite il quindicinale ?La Casa?, che vanta 50 mila abbonati. Anche le tre tenute agricole di Calderoso, Posta La Via e Castelluccio dei Sauri – cinquecento capi di bestiame, un miliardo e 200 milioni di giro d?affari annuo solo per il latte – che rendono autonomo l?ospedale (e un po? ne avanza anche per gli abitanti del circondario, tramite un frequentatissimo spaccio), sono dono di devoti benefattori. Non si fidava dei Cappuccini Padre Pio aveva intuito che dalla devozione popolare sorta attorno alla sua figura sarebbero nate grandi cose. Per questo prima di morire si era fatto dispensare dal voto di povertà, allo scopo di raccogliere e amministrare le offerte che la gente gli consegnava. Nel 1946 costituì ufficialmente la sua Opera, sotto forma di società per azioni, e nel testamento la affidò alla Santa Sede «per essere certo della continuità dell?opera», come ha scritto recentemente l?attuale presidente, il vescovo di Manfredonia Riccardo Ruotolo. Della Congregazione a cui apparteneva, i Cappuccini, evidentemente non si fidava molto. Ancora oggi, il Convento dei frati ha una sua contabilità, separata dall?Opera, di cui si sa pochissimo, come per qualsiasi Ordine religioso. Ma anche la Fondazione non è un libro aperto. Nonostante le insistenze, infatti, non siamo riusciti a sapere nemmeno quanta parte delle entrate sono costituite dalle donazioni dei fedeli. Il bilancio non è certificato. Dopo essere stato steso, viene inviato ogni anno alla Santa Sede. Qui, passa al vaglio della Prefettura per gli Affari economici, e poi riceve l?approvazione del Segretario di Stato, il cardinale Angelo Sodano. Di più non si riesce a sapere. «Non siamo ancora attrezzati» Il motivo, assicura una fonte interna alla Fondazione, è squisitamente organizzativo: soltanto da poche settimane, infatti, la stampa ha cominciato a chiedere i dati economici della Fondazione. Prima l?interesse era diverso: ci si limitava a qualche dettaglio di colore sulla personalità di Padre Pio che potesse incuriosire i lettori dei settimanali popolari. Di qui l?indisponibilità dei dati richiesti. Ora però anche all?interno della Fondazione gli amministratori si stanno organizzando, consapevoli che un prolungato silenzio potrebbe essere scambiato per una immotivata reticenza. Che l?Opera di Padre Pio sia una grande creatura della fede e della generosità popolare non ci sono dubbi. Anzi, il suo carattere di non profit potrebbe costituire un modello di efficienza ed efficacia a livello nazionale. Perché quindi non cominciare a certificare e pubblicare il bilancio della Fondazione, così che tutti ne possano prendere visione (e magari imparare qualcosa)?

LE OPERE DI PADRE PIO

Le aziende agricole e i loro prodotti I lasciti di vasti terreni sono andati a costituire le tre aziende agricole (circa 16 mila ettari) dell?Opera, utilizzate per l?approvigionamento dell?ospedale. A Calderoso, a Castelluccio dei Sauri e a ?Posta la via?, ogni anno vengono raccolti circa mille quintali di olive, pari a 250 quintali d?olio; vengono allevati 150 bovini da latte, che producono fino a 35 quintali di latte al giorno (utilizzati anche per yogurt, budini e diversi tipi di formaggi), e 350 vitelli all?ingrasso per la produzione di carne. Per informazioni: tel. ufficio amministrativo Opera 0882/410328. Il Centro di ricerca e l?Istituto Mendel di Roma Il centro per la ricerca scien-tifica della Casa Sollievo, specializzato soprattutto in genetica, può ora contare anche su un?altra prestigiosa sede: l?Istituto internazionale di gemellologia Mendel di Roma recentemente donato da Luigi Gedda, il famoso crreatore dei ?comitati civici? nell?Italia degli anni ?50. L?Istituto Mendel è stato la prima sede di una cattedra universitaria di Genetica medica in Italia. Per informazioni: Istituto Mendel, tel. 06/44291800. I Gruppi di Preghiera nel mondo I Gruppi di preghiera esistono ufficialmente dal 1986, anno in cui la Santa Sede ne riconosce lo statuto. Ma la storia dei gruppi che oggi in tutto il mondo divulgano il pensiero di Padre Pio è molto più antica: è infatti il nome con cui venivano definiti dal 1949 coloro che si riunivano intorno alla Casa Sollievo per pregare. Da allora i gruppi si sono ?modernizzati? e da San Giovanni Rotondo hanno conquistato l?Europa e gli Stati Uniti. Oggi dei 2.156 Gruppi di preghiera, 1.700 sono in Italia e più di 400 all?estero (soprattutto in Irlanda, Stati Uniti e Svizzera). Pregare, non è più la loro unica attività. Riunendosi quindicinalmente sotto la guida di padri spirituali, i Gruppi di preghiera organizzano congressi e raccolte fondi. Iniziative e progetti dei singoli gruppi vengono monitorati dal Centro Gruppi di Preghiera. Per informazioni: tel. 0882/410252.

LA GALASSIA DI PADRE PIO

Casa Sollievo della sofferenza

Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (presidente monsignor Ruotolo) 2500 dipendenti 400 mld fatturato
    ENTRATE
  • Contributi per convenzione SSN
  • Contributi per ricerca scientifica
  • Donazioni: – privati – sponsor – Telethon

Fattorie


  • Calderoso (olio)
  • Posta la via (carne e latticini)
  • Castelluccio dei Sauri (grano e foraggio)

Fondazione Opera di Padre Pio

Presidente: mons. Riccardo Ruotolo Gestione: vaticana
    ENTRATE
  • Giornali
  • Casa editrice
  • Donazioni – privati – lasciti – gruppi di preghiera

Convento

Amministratore: Padre Gerardo Saldutto Risponde alla Congregazione dei Cappuccini
    Gestisce:
  • l?immagine di Padre Pio
  • visite alla tomba
  • centri di abilitazione motoria
  • rivista mensile ?La voce di Padre Pio? (150.000 abb.)
  • Fabbrica della nuova chiesa

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