Economia

PA, tempi di pagamenti più brevi solo per il 5% della coop

Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, al Governo: «Per noi cooperatori le speranze e gli annunci non rappresentano strategie di crescita»

di Redazione

I cooperatori chiedono politiche di sviluppo, riforme fiscali, semplificazione burocratica, pagamenti dei debiti pregressi della PA, sostegno alla capitalizzazione, miglioramento delle condizioni di accesso al credito. Sono questi gli elementi decisivi che inducono i cooperatori a essere cauti nell’accogliere annunci di ripresa: la speranza non rappresenta una strategia di crescita». A rilanciare la polemica è Maurizio Gardini (in foto) presidente di Confcooperative commentando l’analisi congiunturale sul II quadrimestre 2013 realizzata dal centro studi Elabora Confcooperative sulle imprese aderenti. Di seguito i dati più rilevanti.

Debiti PA
Ben 70 cooperative su 100 valutano mediocre il livello di liquidità rispetto alle esigenze operative. E solo 5 cooperative su 100 che operano con la Pubblica Amministrazione segnalano un accorciamento dei tempi di pagamento.

Credito
Perde ulteriormente slancio la domanda di credito e non si attenuano le richieste di rientro da parte delle banche. Il perdurare di condizioni di offerta di credito bancario prevalentemente rigide e onerose riflette il trend al rialzo dei prestiti in sofferenza.

Occupazione
Nonostante le forti difficoltà le cooperative continuano a comportarsi da cooperative e oltre il 90% non ridurrà gli organici.

Consumi interni ed export
Rispetto al I quadrimestre, solo il 17% delle cooperative ha registrato un aumento degli ordini. Positivo l’export che continua a dare segnali incoraggianti. La debolezza della domanda interna si riflette in una dinamica fiacca del fatturato anche per prossimi mesi. Il 47,9% dei cooperative prevede ancora un andamento stazionario dei ricavi, poco sostenuti, peraltro, dai prezzi di vendita. Il 25% attende una diminuzione. Il 27,1% prevede, invece, un incremento dei ricavi. Percentuale che raggiunge il 38% nella cooperazione agricola che trae vantaggio dall’export come leva di sviluppo e di crescita.

Previsionale sul quadrimestre successivo
Solo 8 cooperative su 100 prevedono un miglioramento dell’economia nazionale nei prossimi mesi; 60 su 100 delineano uno scenario stazionario; 30 su 100 prevedono un peggioramento. Sugli ordini solo il 25,2% dei cooperative prevede un aumento. Non dovrebbe deludere per i cooperative dell’agroalimentare, il portafoglio ordini dai mercati esteri. Nel complesso il 79,7% dei cooperative non prevede di aumentare gli investimenti nei prossimi mesi. E una cooperativa su tre ritiene sempre sovradimensionata la capacità produttiva della cooperativa.
 

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