Mondo
Oxfam: summit Libia ennesima occasione persa
Pochi passi avanti per un processo di riconciliazione. Migliaia di migranti sono ancora vittime di torture, rapimenti e schiavitù. Appello urgente perché il tema diventi la priorità al tavolo dei negoziati e la precondizione per la legittimità internazionale
di Redazione
Ogni tentativo da parte del Governo italiano di lavorare per la stabilizzazione della Libia ed un vero e pacifico percorso di riconciliazione, partendo dalla definizione di elezioni democratiche, non può che essere condivisibile. Ma ancora una volta nel corso del summit di Palermo, si è deciso di girare la testa dall’altra parte, non assumendo nessun impegno concreto per il rispetto dei diritti umani di migliaia di migranti, uomini, donne e bambini, che ogni giorno sono vittime delle più orrende torture e di abusi nei centri di detenzione libici”. Così Paolo Pezzati, policy advisor di Oxfam Italia sulla crisi migratoria, a commento delle conclusioni del vertice tra il Premier italiano Conte, il Premier libico Al Serraj, il generale Haftar e gli altri leader libici.
Al contrario l’agenda della Conferenza si è concentrata essenzialmente sulla formazione delle forze di sicurezza regolari libiche e sull’unificazione di alcune istituzioni economiche e finanziarie interne al Paese.
“Serve un vero impegno da parte dell’Italia e di tutta la comunità internazionale, affinché sul tavolo dei futuri negoziati il tema della tutela dei diritti umani venga assunto come prima priorità. – continua Pezzati – Una significativa evoluzione normativa e degli standard umanitari per tutte le parti libiche, deve essere la pre-condizione per una futura legittimazione internazionale. Lavorando su questa strada facciamo inoltre appello al Ministro degli Esteri Moavero e alla vice Ministro Del Re a considerare la possibilità di coinvolgere sin da subito un’ampia rappresentanza della società civile e delle organizzazioni umanitarie italiane in un incontro con la società civile libica”.
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