Welfare

Oxfam contro la “ricchezza estrema”

Alla vigilia dell'Economic Forum di Davos la ong lancia un appello alla mobilitazione per debellare la "ricchezza estrema" entro il 2025. Al primo punto dell'agenda, la chiusura dei paradisi fiscali

di Gabriella Meroni

Le 100 persone più ricche del mondo guadagnano in un solo anno quattro volte tanto quanto basterebbe per risolvere il problema dell'estrema povertà nel mondo. Lo ha calcolato Oxfam in un rapporto internazionale (scaricabile in allegato) diffuso alla vigilia dell'apertura del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, dove tradizionalmente si riuniscono molti dei Paperoni del pianeta.

I super miliardari hanno infatti messo in cassa 240 miliardi di dollari di profitti netti nel 2012, una cifra che rappresenta il quadruplo di quanto si calcola basterebbe ogni anno per debellare la povertà assoluta, ancora troppo diffusa a livello planetario e peggiorata dalle persistenti diseguaglianze sociali.  Oxfam ha recentemente indicato il livello di povertà mondiale del 1990 come un primo obiettivo cui tornare, per ridurre almeno il divario crescente tra chi non ha nulla e chi ha moltissimo, e ha lanciato una singolare campagna per debellare la ricchezza estrema entro il 2025.

Sempre secondo la ong, infatti, l'1% più abbiente della terra ha visto crescere la propria ricchezza di ben il 60% negli ultimi vent'anni, un dato amplificato dalla recente crisi economica, che invece di ridurre le diseguaglianze le ha approfondite, concentrando i grandi patrimoni in poche mani.
"In passato si parlava di quelli che non avevano e di quelli che avevano", spiega Ben Phillips di Oxfam. "Oggi dovremmo più correttamente parlare di quelli che non hanno niente e di quelli che hanno troppo".

E poi, quasi a prevenire le accuse di classismo, aggiunge: "Oxfam si occupa di lottare contro la povertà, non contro la ricchezza. Ma in questo momento il divario tra ricchi e poveri è così ampio che il vero ostacolo alla riduzione della povertà è diventato la ricchezza estrema".

Oxfam ha poi fatto appello – soprattutto ai grandi che si riuniranno a Davos a partire dal 23 gennaio – affinché venga siglato un "new deal globale" per combattere la diseguaglianza sociale in cui dovrebbero essere compresi provvedimenti concreti  su equità fiscale e sostegno all'occupazione. Se venissero chiusi i paradisi fiscali, sostiene Oxfam, si produrrebbero immediatamente 189 miliard di dollari in più di entrate fiscali, se è vero che  nei territori tax free si trovano attualmente parcheggiati oltre 32 trilioni di dollari. "La ricchezza estrema non è solo eticamente discutibile", conclude la ong, "ma anche economicamente inefficiente. Provoca divisioni sociali, alimenta la corruzione e danneggia l'ambiente".

Immagine: "Top Ten Billionaires, 2008" dell'artista anglo-cinese Gordon Cheung

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