Non profit

Otto idee nuove da imitare subito

Disabili e detenute diventano artisti, la studentessa trova gli sponsor per l’università, i clown salvano i ragazzi di strada...una serie di originali progetti

di Redazione

Avete voglia di imbarcarvi in un nuovo progetto di volontariato ma vi mancano le idee? Ecco otto progetti del tutto interessanti e originali, spesso persino coraggiosi, già sperimentati con successo in altri Paesi d?Europa. Leggete e copiate, senza remore.

Irlanda: un Centro di orientamento per formare e smistare i volontari
In Irlanda si lamentavano in molti. Volontari pieni di entusiasmo che non trovavano associazioni presso cui prestare servizio, cooperative appena nate cui mancavano braccia e cervelli. Per non parlare dei ragazzi pronti a impegnarsi che non sapevano come cominciare e dove acquisire le competenze necessarie. Che fare? Innanzi tutto migliorare la circolazione e l?accessibilità delle informazioni costruendo un grande centro di smistamento della domanda e dell?offerta di lavoro sociale nella capitale: il Volunteer Resource Centre di Dublino. Che oggi è un punto di riferimento per i volontari dell?isola. Qui si impara a scrivere un curriculum, ad assistere anziani, malati e bambini ma anche a fondare una cooperativa o a riqualificarsi professionalmente. Al suo indirizzo (anche multimediale) si rivolgono professori universitari o che desiderano tenere un corso di formazione, agricoltori in cerca di aiuto per il raccolto, grandi ong che richiedono volontari altamente qualificati e curiosi da ogni parte del Paese.
Per informazioni: Volunteer Resource Centre at Carmichael Centre for Voluntary Groups, Carmichael House, North Brunswick Street, Dublin 7 Tel 01 8722622 e-mail: vrc@tinet.ie

Svezia: biciclette per disabili costruite da disabili
Samhall (che in inglese significa solidarietà) è un?azienda molto particolare. Per diminuire la lista di iscritti alla previdenza sociale ha infatti deciso di assumere oltre centinaia di portatori di handicap e persone invalide a causa di un incidente di lavoro. Che insieme a un esercito di volontari progettano e producono biciclette per disabili. «E anche se i tempi di produzione sono un po? più lunghi del normale», assicura il dirigente dell?azienda Tom Johansson, «il prodotto viene consegnato in tempo ed è di buona qualità». Come potrebbe essere altrimenti? A Samhall designer e costruttori conoscono perfettamente le esigenze del cliente. E fanno pure guadagnare il governo svedese. Che versando all?azienda 4.5 miliardi di corone svedesi all?anno, invece che pagare benefits sociali, risparmia 35 corone per impiegato.
Per informazioni: Oxford Research, Amagertov 19,3 DK 1160 Copenhagen. Tel.: 0045 33 691369 Fax: 0045 33 69 13 33

Belgio: qui si cura l?handicap con l?arte e la creativitàDietro alla sigla Créahm (significa Creatività e Handicap mentale) c?è un?associazione belga fondata nel 1979 per aiutare i portatori di handicap a esprimere passioni e talenti attraverso l?arte. Presso la sua sede (che sorge in un parco di Liegi, ha la forma di una giostra e viene affettuosamente chiamata da tutti i suoi frequentatori ?Centro d?arte differenziata?) c?è un mondo fatto di laboratori di pittura, musica, scultura, danza e teatro. Qui i portatori di handicap fisico e mentale sono liberi di raccontarsi con l?aiuto di molti volontari, operatori specializzati e artisti convinti che l?espressione artistica, oltre che un piacere, sia una terapia e un mezzo per combattere l?esclusione sociale. Lo confermano i molti disabili entrati timidamente al Créahm e che oggi espongono al museo Metropolitan di New York o sono acclamati su un palcoscenico di Brodway. E lo testimoniano i talenti che da cinque continenti contattano l?associazione per partecipare a uno dei suoi progetti di scambio con musei, gallerie e scuole d?arte.
Informazioni: Asbl Créahm, Parc d?Avroy – B4000 Liegi Tel 00322 4 2223295, e-mail:creahm@skynet.be

Germania: un nuovo modo di finanziarsi gli studi
Beate Westphal, una giovane tedesca, voleva andare all?università. Ma il suo portafoglio non era abbastanza pieno e lei aveva poco tempo per lavorare. La maggior parte della sua giornata era infatti dedicata al volontariato. Grande ?passione? che Beate non aveva intenzione di trascurare durante gli studi. Senza perdersi d?animo, Beate decise di sfruttare l?unica risorsa che aveva: se stessa. Creò così una società che la rappresentasse, la ?Butterfly Company?, cercando sponsor disposti a investire su di lei. Aziende, ditte di abbigliamento e associazioni non profit raccolsero 50 mila marchi. Un prestito che Beate ripaga col volontariato e che salderà definitivamente dopo la laurea.
Per informazioni: Sabine Henning della Deutschland-Radio oppure Geneviève Hesse, Friedrichstrasse165, D-10117 Berlino. Tel.: 0049 30 2044441, fax: 0049 30 2044409

Regno Unito: se sono sociali le telecomunicazioni costano meno
Telecomunicazioni sociali? Oltre Manica sono già realtà. E a crearle ci hanno pensato trecento charities e organizzazioni non profit che, stufe di pagare canoni astronomici, hanno deciso di fare concorrenza a British Telecom e compagne. Il risultato è Setco (The Social Economy Telecommunications Co-operative), una cooperativa sociale per le telecomunicazioni in piena regola. Che fa pagare le telefonate a prezzi più convenienti, versa gli utili ai suoi abbonati e investe la metà dei profitti in un fondo per progetti sociali.
Per saperne di più si può contattare la Setco allo 0044 8009801230

Belgio: la guida della solidarietà la trovi in tutte le librerie
Lavanderie industriali, fruttivendoli eco e biologici, meccanici, cibo take away, muratori e parrucchieri. Sono solo alcuni dei 500 ?esercizi sociali? selezionati per la prima guida di beni e servizi collettivi del Belgio, in vendita in libreria da ottobre. La guida, costruita proprio come una sorta di pagine gialle e nata dall?iniziativa di Saw, Syneco, Febecop (le tre principali federazioni di servizi sociali del Paese) e Fondazione Re Baldovino, ha dei precisi obiettivi: censire il numero esatto di attività sociali e monitorarne l?impatto economico, mostrare al pubblico le reali possibilità di un consumo alternativo e creare nuove partnership tra le diverse compagnie selezionate e i lettori.
Per maggiori informazioni, Catherine Morenville, tel 0032 2 5132628

Francia: un circo per salvare i bambini del sottosuolo
Ci voleva un clown francese per aiutare i bambini di strada di Bucarest. Grazie alla collaborazione di alcuni volontari e obbiettori di coscienza francesi, nel 1996 Daniel Miloud ha istituito a Bucarest la fondazione Parada. Lo scopo? Reinserire, attraverso l?arte, bambini rumeni scappati alla violenza e alla miseria degli orfanotrofi (o delle loro famiglie) e finiti sulla strada. Da due anni Miloud si reca a Bucarest dove centinaia di bambini vivono nei canali sotterranei per ripararsi dal freddo. Oggi, grazie a Parada, 600 di loro sono riemersi alla luce del giorno. Alcuni lavorano nel circo e partecipano alle tournée europee. Altri sono tornati a scuola e in famiglia. Molti sono diventati volontari e aiutano i ragazzi della Fondazione in progetti come quello della Carovana: una unità mobile che ogni sera si apposta davanti alle stazioni metropolitane per aspettare i bambini che escono dai tombini solo di notte e offrire loro assistenza medica, cibo, supporto.
Per informazioni: Daniel Miloud, tel 0040 1 6176853. Fax:040 1 2300867

Spagna: le detenute imparano a diventare vere attrici
Yeses è una compagnia fondata nel 1985 dalla regista spagnola Elena Canovas nel carcere femminile di Barcellona, la Yeserias. Da allora sono state recitate trenta opere e molte ex detenute si sono trasformate in attrici-volontarie e professioniste. L?ultimo lavoro si chiama ?Mal bajio? (Destino avverso): una commedia alla Almodovar che mostra la vita nel carcere femminile: gli incontri coniugali in cella, un ammutinamento, le attese, la solitudine. Le detenute hanno recitato con attrici professioniste e Elena Canovas ha dimostrato che in carcere si può creare arte e allo stesso tempo favorire il reinserimento dei detenuti.
Per informazioni: Elena Canovas Vacas, c/o Cava Alta 23, 4° Dcha. Tel 0034 3652571, 28005 Madrid, Spagna.

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