Non profit
Ostaggi, politica e informazione oscene
Molte domande rimangono senza risposta dopo quasi un mese dalla prima notizia di un sequestro di ostaggi italiani in Iraq.
Carissimo Bonacina, ho molto apprezzato la puntualità dei suoi commenti sui buchi neri dell?informazione, diventati davvero parossistici nei giorni in cui tre giovani italiani sono ostaggi nelle mani di terroristi in Iraq. Che dire dell?informazione?
Luigi Pembra, email
Carissimo, quanti silenzi sotto le tante, troppe parole. Quante informazioni negate nel profluvio di informazioni. La gestione delle informazioni e delle bugie, del dolore e delle speranze sul caso degli ostaggi italiani in Iraq, resterà un caso esemplare di oscenità. Quante domande senza risposta a 15 giorni dalla prima notizia di un sequestro di italiani in Iraq del 9 aprile. Quel 9 aprile è stato sequestrato qualche cittadino italiano oppure no? Addirittura il collaboratore della Reuters (secondo il Tg5) ne avrebbe riconosciuto uno tra i quattro ostaggi poi effettivamente fatti prigionieri. E Fabrizio Quattrocchi, Agliana, Stefio e Cupertino sono stati davvero rapiti tutti insieme e nello stesso luogo il 12 aprile? Quando sono davvero partiti da Bagdad? Davvero si sono mossi insieme? Le testimonianze discordano. Da quanto erano in Iraq? Un video ci mostra Quattrocchi in Iraq il 7 marzo scorso. E cosa esattamente facevano? Mille le domande anche sul tragico epilogo nella serata del 14 aprile con l?assassinio di Quattrocchi comunicato in diretta, durante una pazzesca puntata di Porta a Porta, dal vicedirettore di Libero alle ore 00.30, due ore e 24 minuti dopo che l?informazione è stata ricevuta dall?ambasciatore italiano a Doha, due ore e 15 minuti dopo che la notizia è giunta alla Farnesina, com?è stato ricostruito e ammesso dallo stesso governo. Perché durante la stessa trasmissione intorno alle 22,45 il ministro Frattini commenta l?annuncio di al-Jazeera sull?esecuzione dell?ostaggio italiano con la frase: “Non abbiamo altri elementi”? Il nostro ministro degli Esteri è un bugiardo? Le spiegazioni affidate al ministro Giovanardi nella sua comunicazione al Parlamento del 21 aprile sono addirittura imbarazzanti. Domande, domande, domande senza risposta. Negli Usa, poi, vietano addirittura le foto delle bare dei troppi giovani americani caduti in Iraq.
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