Cultura

Ostaggi: musulmani italiani condannano esecuzione

Netta condanna dell'Unione delle Comunita' e Organizzazioni Islamiche in Italia

di Gabriella Meroni

È “netta” da parte dei musulmani italiani aderenti all’Unione delle Comunita’ e Organizzazioni Islamiche in Italia “la condanna e la riprovazione per la prassi di un gruppo che rifacendosi, nel nome al Profeta Maometto ne nega clamorosamente la tradizione, giustiziando un prigioniero”. “Un simile comportamento – afferma una nota dell’Ucoii – non potra’ essere giustificato dall?efferatezza della guerra in corso e neppure dal massacro che sta subendo lacitta’ di Falluja, poiche’ l?uccisione anche di un solo uomo, ci insegna il Corano, equivale all?uccisione di tutta l?umanita’”. Nel comunicato i musulmani italiani, favorevoli ad un “ritiro graduale” dei nostri soldati dall’Iraq, esprimono poi “una reale e non rituale solidarieta’ ai congiunti di Fabrizio Quattrocchi e di tutti gli altri ostaggi. Familiari – sottolineano – che nessuna responsabilita’ hanno in quel che sta succedendo ma che soffrono immensamente”. Per gli altri ostaggi, l’auspicio dell’Ucoii e’ “che possa essere trovata una soluzione a questa grave crisi. Oggi – continua la nota – il Governo italiano puo’ dare un segno forte e chiaro di voler partecipare alla ricerca di una soluzione non militare del conflitto ripensando serenamente la sua politica dell?intervento in Iraq”. Per l’Ucoii, infatti, “se di missione umanitaria si era trattato, non ne esistono piu’ le minime condizioni; se di guerra si tratta e’ contraria alla nostra Costituzione, alla nostra cultura, ai nostri interessi geostrategici”. “Considerare oggi la possibilita’ di un disimpegno, che sconti comunque una certa gradualita’, non assumerebbe – conclude l’Ucoii – le caratteristiche di una resa e neppure di una vergognosa ritirata, ma piuttosto la corretta valutazione dell?interesse nazionale e della volonta’ popolare che e’ sempre stata, e sempre piu’, e’ schierata su posizioni pacifiste”.


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