Mondo
Ossezia: il racconto degli operatori umanitari
Un ente italiano in prima linea per il sostegno ai piccoli rifugiati
Subito dopo la cessazione delle ostilità tra Georgia e Federazione Russa un gruppo di volontari del Gruppo Padre ‘Men, che opera presso la Clinica RDKB di Mosca, sono volati nella regione settentrionale per portare un primo aiuto e verificare sul campo le condizioni e i bisogni dei rifugiati dalla capitale dell’Ossezia meridionale Zchinvali e dai villaggi vicini distrutti dai bombardamenti georgiani. Sono stati visitati quattro campi rifugio.
I volontari russi sono sostenuti dall’associazione italiana Aiutateci a Salvare i Bambini, dal 2004 impegnata in Ossezia a supporto delle vittime della strage di Beslan.
Nel corso della loro missione, hanno visitato l’Ospedale pediatrico repubblicano dove sono stati ricoverati i bambini feriti dalle bombe (traumatologia, Otorinolaringoiatria, Urologia e Neurologia). Attualmente nella struttura si trovano circa sessanta bambini.
La visita e l’impegno di alleviare le sofferenze dei bambini fuggiti dalla Guerra (i volontari sono specializzati e travestiti da clown) è proseguito in un grande campo profughi dove sono presenti un centinaio di bambini provenienti dall’Ossezia meridionale con i loro genitori e i nonni, e dove le attività del gruppo dei Clown sono state coordinate nell’ambito dell’intervento psicologico degli specialisti del Ministero delle Emergenze della Federazione Russa.
Il lavoro si è svolto in un clima abbastanza sereno e nelle difficoltà degli oltre 30 gradi del clima caucasico. I bambini hanno risposto positivamente al lavoro terapeutico dei clown, che nei giorni seguenti all’arrivo sono andati anche nel Centro di riabilitazione che dal 2007 è attivo in Ossezia del Nord per gli interventi in favore dei bambini di Beslan.
Anche nel centro di accoglienza (struttura turistica estiva) di Alagir i clown hanno portato sollievo agli oltre 400 rifugiati (dei quali circa cento bambini) dove la situazione era assai più grave sotto il profilo psicologico. Sono stati presi importanti accordi con i rappresentanti locali del Ministero dell’Emergenze per proseguire gli interventi nel prossimo futuro.
L’associazione Aiutateci a Salvare i Bambini ha ringraziato tutti i donatori che hanno sinora risposto all’appello della popolazione osseta. Le donazioni pervenute sinora (circa 3000 euro) andranno a sostenere le esigenze dei molti che ancora non sono potuti rientrare nelle loro case e nei loro villaggi devastati dagli eventi bellici.
La testimonianza di un’abitante di Beslan
Ora, in Ossezia del Sud, la situazione è relativamente senza problemi.
La capitale, Zchinvali è praticamente distrutta. Molti i villaggi completamente rasi a al suolo. Anche il cimitero è stato distrutto. Le truppe russe hanno già preso posto permanentemente senza problemi. Guerra aperta non c’è più, ma vi sono ancora sparatorie. Sinora non è completamente tranquilla la situazione. Penso che si trovino ancora la per essere preparati ad una eventuale nuova battaglia. Come si intenderanno sviluppare ulteriormente le relazioni probabilmente dipende dalla grande politica. Molti non possono o non vogliono vedere cosa succede. Ma l’uccisione di bambini non può mai essere difesa.
Molti i rifugiati stanno ritornando in Ossezia del Sud e molti vanno a disperdersi in molte regioni della Russia. In Ossezia del Sud hanno già cominciato a ricostruire città e villaggi, che possono essere comunque recuperate. Ci sono molti aiuti umanitari. Noi qui in Ossezia siamo tranquilli, non ci sono combattimenti. Ma moltissimi sono i rifugiati. E naturalmente la gente è molto tesa. Tutti sono molto preoccupati e vivono da vicino e con intensità tutto questo.
Probabilmente non tutto è stato mostrato dagli organi di informazione, ma tutto quello che è successo in Ossezia del Sud è orrore. Altro non si può dire.
Sveta
Info: www.aiutateciasalvareibambini.org
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