Famiglia

Osservatorio sulle Povertà della Campania sui fatti di Napoli

"Una aggressione violenta alla convivenz civile chiede una risposta ferma e priva di ambiguità"

di Redazione

L’Osservatorio Regionale sulle Povertà della Campania, in un comunicato, stigmatizza gli episodi di ieri.
Nella nota si legge: “Abbiamo assistito nel mese di maggio al moltiplicarsi di aggressioni verbali e fisiche ed intimidazioni ai danni di famiglie di cittadini non italiani che vivono in condizione di estrema miseria in baracche nella zona orientale della città di Napoli, culminate con un raid teppistico di estrema gravità che ha messo a repentaglio l’incolumità fisica di centinaia di persone, tra cui moltissimi bambini, che non ha provocato vittime solo grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine.
L’aggressione condotta nella giornata di ieri per le sue modalità, per l’uso di armi improprie e di bottiglie incendiarie, l’assenza di qualsiasi plausibile giustificazione, si configura come un’azione premeditata e gestita da bande criminali che non può in alcun modo essere catalogata come un episodio isolato e spontaneo.
Di fronte a questi dati oggettivi riteniamo indispensabile affermare che:
la presenza di baracche e alloggi di fortuna nelle aree periferiche della città di Napoli ? come in ogni altra metropoli italiana ? rappresenta una domanda di tutela dei diritti fondamentali di soggetti deboli, prima di tutto i bambini, alla quale fino ad ora non sono state date risposte adeguate;
è noto ed evidente che la strumentalizzazione di legittime istanze sociali da parte di minoranze organizzate e violente per creare intimidazione, complicità e consenso attorno alle attività criminali, rappresenta una delle più gravi conseguenze della mancanza di adeguate risposte sul piano istituzionale;
lo scivolamento nello stesso genere di strumentalizzazione al fine di acquisire consenso sul piano politico è un’operazione cinica e scellerata che alimenta ? di fatto ? il potere di condizionamento delle bande criminali sul tessuto sociale, gravida di conseguenze drammatiche come dimostrano gli avvenimenti di Ponticelli;
la mancanza di una chiara presa di distanza da ogni manifestazione di violenza, verbale o fisica, anche solo da parte di alcuni rappresentanti istituzionali e politici contribuisce ad avvelenare i rapporti sociali, ad imbarbarire la convivenza civile, ad alimentare le tensioni e mette a repentaglio l’incolumità di tutti;
non è ammissibile nessuna impunità per gli autori delle aggressioni se si intende realmente operare una repressione efficace dei fenomeni criminali;
la criminalizzazione indiscriminata di gruppi sociali, etnici o nazionali, oltre ad essere un’inaccettabile espressione di pregiudizio razzista, rafforza il potere di controllo sociale dei violenti sulle comunità, siano queste autoctone o immigrate;
è necessario che attraverso un aperto confronto, rispettoso delle differenti posizioni, istituzioni e società civile non si sottraggano alla responsabilità di offrire risposte credibili, pacifiche e civili alle istanze di piena cittadinanza della popolazione, a partire dalla reale tutela dei diritti dei soggetti più deboli e socialmente svantaggiati”.


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