Famiglia
Ospedale degli orrori, sotto accusa il primario
Nel centro sanitario di Liverpool sarebbero conservati ancora 2000 organi illegalmente espiantati a feti morti
di Paola Mattei
L’ospedale pediatrico di Alder Hey, in Gran Bretagna, e il medico olandese Dick van Velzen, primario di patologia dal 1988 al 1995, sono al centro di uno scandalo sull’espianto non autorizzato di organi, definito “grottesco” dal ministro della Sanità inglese. La relazione di una commissione d’inchiesta indipendente pubblicata oggi accusa l’ospedale di pratiche “non etiche e illegali” durate decenni.
Il rapporto contiene rivelazioni sulle attività dell’ospedale, non relative al traffico di organi ma al loro prelievo, senza alcuna regola, dai corpi di neonati e bambini. Secondo la relazione, nota come ‘Rapporto Redfern’, l’ospedale – vicino a Liverpool nel nord del Paese – conserva ancora oltre 2000 cuori, cervelli, occhi prelevati da bambini, 1.500 feti nati morti e diverse teste. Gli organi e le parti anatomiche sono stati prelevati senza il consenso dei genitori e senza avvertirli.
Le 600 pagine dell’inchiesta sono il risultato di quasi un anno d’indagini, ordinate dal ministero della Sanità dopo che le accuse di prelievo illegale di organi ad Alder Hey erano emerse nel 1999. La polizia pattuglia l’ospedale, per evitare possibili incidenti provocati dalla rabbia dei genitori.
La relazione accusa il primario, il professor van Velzen, che oggi lavora all’ospedale Westeinde dell’Aja, in Olanda. Van Velzen è un esperto di morti improvvise dei neonati. Il rapporto mette in luce come egli abbia “mentito ai genitori, sottratto registri e falsificato risultati” durante il suo lavoro ad Alder Hey, sette anni nei quali è stato primario del reparto di patologia.
Il medico è stato convocato dall’equivalente britannico dell’Ordine dei medici e non gli sarà più permesso di lavorare in Gran Bretagna.
Il ministro della Sanità Alan Milburn ha detto che “l’ospedale usa da molti anni cuori umani per ricerca e per fare pratica”. Il rapporto, ha detto Milburn, mette comunque in luce che almeno 1.600 bambini sarebbero morti nell’infanzia senza i miglioramenti della medicina resi possibili dalla ricerca ad Alder Hey.
Il rapporto da oggi è a disposizione su un sito Web apposito, incluso tra i siti collegati a questo articolo.
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