Politica

Orvieto. Rutelli: “Cambiare radicalmente le politiche sociali”

Il presidente della Margherita ha appena concluso il suo intervento a Orvieto, dove si discuteva della proposta di voto ai minori

di Ettore Colombo

Orvieto. Nostro servizio. Il leader della Margherita Francesco Rutelli è tornato a criticare le politiche sociali del governo accusate di non sostenere adeguatamente le famiglie e di non produrre una equa redistribuzione dei redditi. Prendendo la parola nel corso di una tavola rotonda che si sta tenendo ad Orvieto nell’ambito di un seminario di studi promosso dalle Acli sulla proposta di estensione del diritto di voto ai minori, Rutelli – dopo aver preso un caffé con il presidente delle Acli Bobba e il professor Campiglio e prima di intervenire e scappare subito via in quanto impegnato nella festa della Margherita a Polignano a Mare, in Puglia – ha definito ”sbagliata la politica di redistribuzione del reddito che viene operata in Italia” affermando che ”si spende molto meno che nel resto dell’Europa per la famiglia e per le politiche attive del lavoro”. Anche la necessità del risanamento economico, ha aggiunto, ”non puo’ bloccare un ripensamento profondo della spesa pubblica”. L’esponente della Margherita ha, quindi, rilanciato una proposta ”di sostegno al sistema universalistico del welfare ma con modalità nuove”. Si tratta, ha spiegato, di creare un ”fondo per ogni nuovo nato da attivare fino alla maggiore età”. Un fondo che dovrebbe prevedere anche il sostegno pubblico. Una ”scelta sostenibile”, secondo Rutelli, che l’ha definita una ”specie di prestito per ogni nuovo nato da restituire quando se ne presentera’ l’opportunita’ lavorativa”. ”Potrebbe essere un modo – ha spiegato davanti alla folta e attenta platea aclista di Orvieto – per uscire dal terreno, sia dell’assistenza che dell’erogazione a pioggia. Certo è – ha proseguito tra gli applausi – che nessun genitore decide di mettere al mondo un nuovo figlio se sa di poter contare sull’erogazione di mille euro”. ”Una Italia che non fa leva sulla natalita’ – ha quindi concluso – non ha futuro”.


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