Sostenibilità
Orti urbani, è boom in Lombardia
Crescono gli spazi in Lombardia destinati agli orti urbani e domestici. Un trend in costante aumento negli ultimi 5 anni, che ha avuto un’accelerata durante il lockdown, per garantire il fabbisogno alimentare, come segnala la Coldiretti lariana. Milano è prima per estensione dei terreni coltivati, seguita da Como e Lecco
Sono sempre più numerosi gli appezzamenti di terra nelle città capoluogo della Lombardia dove gli “urban farmers” coltivano frutta e verdura. Negli ultimi 5 anni gli spazi dedicati agli orti urbani in Lombardia sono cresciuti del 37%, con 200 mila metri quadri destinati alla coltivazione. Lo segnala la Coldiretti di Como e Lecco, secondo cui le superfici coltivate dai lombardi amanti degli orti rappresentano oltre il 10% di tutta la superficie destinata a orti pubblici a livello nazionale. La Lombardia è alle spalle solo dell’Emilia Romagna, che supera il 30%.
Tra le città lombarde al primo posto per gli spazi urbani dedicati agli orti si posiziona Milano, seguita da Como, con oltre 20 mila metri quadri. Lecco, al terzo posto, supera i 10 mila metri quadri. Secondo l’associazione di categoria lariana, questa primavera passata in casa ha spinto molti cittadini a trascorrere il tempo tra semenze e ortaggi.
«E’ cresciuto il fenomeno degli “orti domestici” – continua la Coldiretti di Como e Lecco – con la riconversione di balconi e giardini per integrare la dispensa di casa durante il periodo d’emergenza, soprattutto quando era necessario limitare le uscite per fare la spesa. La cartina di tornasole del boom per l’orto “fai da te” è stata la grande richiesta di piantine da orto nei vivai, che spesso hanno iniziato a scarseggiare»
Curare un orto non è più solo un passatempo, ma una scelta di vita e cultura. È un modo per avvicinarsi ai ritmi della natura, scoprirne le essenze e avere la soddisfazione di portare nel piatto ciò che nasce dalla terra e dal proprio lavoro
Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco
La crisi economica e il recente lockdown ha fatto ricordare i tempi di guerra «quando nelle città italiane, europee e degli Stati Uniti si diffondevano gli orti per garantire approvvigionamenti alimentari. Sono famosi i “victory gardens” degli Stati Uniti e del Regno Unito dove nel 1945 venivano coltivati 1,5 milioni di porzioni di terra in affitto sopperendo al 10% della richiesta di cibo».
Il trend del fenomeno, secondo l’associazione dei coltivatori, è destinato nel prossimo futuro a crescere. «Curare un orto non è più solo un passatempo, ma una scelta di vita e cultura», commenta Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco. « È un modo per avvicinarsi ai ritmi della natura, scoprirne le essenze e avere la soddisfazione di portare nel piatto ciò che nasce dalla terra e dal proprio lavoro».
Foto d'apertura: Elias Morr/Unsplash
Le foto nell'articolo sono di: Markus Spiske/Unsplash
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