Cultura

Orso bruno: il progetto Life Arctos si coordina

I partners del progetto si riuniscono il 20 marzo a Verona per il tavolo di coordinamento alpino

di Redazione

All’arrivo della primavera fervono le attività per iniziare una nuova stagione di interventi, attività, sensibilizzazione e confronto con le comunità locali per trovare e mettere in campo le miglioro soluzioni per facilitare la convivenza tra l’uomo e l’orso. I partner del progetto di conservazione dell’orso bruno LIFE Arctos, si riuniscono il 20 marzo, nella sede del Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Verona, per il terzo appuntamento del Tavolo di Coordinamento tecnico alpino.

Il progetto LIFE Arctos “Conservazione dell’orso bruno: azioni coordinate per l’areale alpino e appenninico” è finanziato dalla Commissione europea nell’ambito dello strumento LIFE+ (sostegno di progetti per la tutela e valorizzazione della biodiversità) ed è stato presentato dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in collaborazione con 10 partners (Regione Lombardia, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Trento, Parco Naturale Adamello Brenta, Corpo Forestale dello Stato e WWF Italia).

Il progetto, avviato a fine 2010 e la cui conclusione è prevista per il 2014,  sta operando per definire, attuare e condividere esperienze, metodologie e strumenti specifici che consentano di provvedere alla tutela dell’orso bruno in maniera efficace evitando l’insorgere di conflitti con la presenza delle attività antropiche ed incrementando l’attrattività turistica del territorio interessato.

«La disinformazione sui carnivori e sulla loro pericolosità e incompatibilità con le attività umane a volte è fortemente strumentalizzata da chi ha altri interessi, come accaduti negli ultimi tempi in Piemonte. Questo non fa altro che inficiare quel lavoro serio e scientifico che da anni viene portato avanti per la conservazione di specie uniche come l’orso, il lupo e la lince» dichiara Massimiliano Rocco, responsabile per il WWF Italia del LIFE Arctos «mentre la convivenza tra le attività umane, in particolare quelle zootecniche, è possibile se si adottano misure di prevenzione e se si favoriscono sistemi di gestione del bestiame intelligenti, come dimostrano i dati che stanno emergendo».

Per agevolare la sinergia fra i diversi soggetti, lo scambio di esperienze e la messa in pratica delle migliori soluzioni sono stati definiti due tavoli di coordinamento tecnici (alpino ed appenninico) che hanno la funzione primaria di consultazione nella condivisione delle problematiche eventualmente emerse e da affrontare nello svolgimento delle singole azioni.

L’incontro del 20 marzo 2012, che vede la partecipazione, oltre ai partners di progetto alpini, anche di altri soggetti interessati (Regione Veneto, Provincia Autonoma di Bolzano, Università degli Studi di Udine e ISPRA) vuole dare continuità alle raccomandazioni del Pacobace, nell’ottica di individuare una strategia comune e condivisa per la gestione e conservazione dell’orso nell’arco alpino.

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