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Organi collegiali. Che ne è? Un buco a scuola

La riforma degli organismi di governo degli istituti è misteriosamente bloccata. Nessuno ha comunicato il perché. Ma un motivo c’è: la rivolta dei genitori

di Cristina Corbetta

Che fine ha fatto il testo di riforma degli organi collegiali della scuola? La discussione alla Camera doveva avere luogo il 13 marzo, ma è stata rinviata, e nel calendario del mese di marzo non ce n?è traccia. è vero allora, come sostengono i gruppi di opposizione, che all?interno della maggioranza c?è chi non è d?accordo con l?impronta del testo? Oppure il ritardo è dovuto a semplici ?aggiustamenti? cui potrebbero non essere estranee le prese di posizione delle associazioni dei genitori?
Quale che sia la risposta, vale la pena fare il punto sulle vicende di questo testo che introdurrà, se confermato, profondi cambiamenti nella struttura e nel ruolo degli organi collegiali. Cambiamenti peraltro largamente auspicati, visto che quasi tutti i partiti si sono fatti promotori di progetti di legge di riforma. Alla proposta del deputato Angela Napoli (An), presentata all?inizio della legislatura, si sono infatti aggiunte tre proposte di legge presentate dall?opposizione (primi firmatari rispettivamente Giovanna Grignaffini – Ds, Giuseppe Gambale – Margherita, e Alberta De Simone – Ds) e una sottoscritta dai gruppi di maggioranza.
Scartata la possibilità di arrivare a un testo unificato, la Commissione cultura ha deciso di adottare come testo base la proposta Grignaffini, ma emendandola al punto tale che i firmatari (tra cui gli ex ministri Melandri e Belillo) hanno ritirato la loro sottoscrizione. Nasce così il testo definitivo, che ruota intorno al rafforzamento del ruolo del dirigente scolastico, responsabile non solo della gestione unitaria dell?istruzione, ma anche delle risorse finanziarie, strumentali e dei risultati del servizio. è il dirigente scolastico che presiede al tempo stesso il Consiglio di gestione economica e il Consiglio della scuola. è proprio questo il punto che ha scatenato la polemiche di numerose associazioni genitori: «Il Consiglio della scuola deve essere presieduto da un genitore», scrivono i genitori dell?Age a nome del Forum nazionale delle associazioni genitori, «perché ha funzione di indirizzo e di programmazione dell?attività in quanto rappresentativo di tutte le componenti. Al dirigente scolastico spettano già i compiti di gestione e di coordinamento».
Eppure il testo prevede la presenza di un garante dell?utenza, identificato nel primo dei genitori eletti: «Non basta», dice Antonio Rusconi, deputato della Margherita e firmatario della proposte Gambale , «perché è un ruolo ambiguo, tardivo, e tra l?altro ridimensionato nel tentativo di conciliare le diverse visioni presenti nella coalizione di maggioranza».
Le polemiche non si limitano al modello di gestione. Le associazioni studentesche hanno sottolineato il silenzio del testo definitivo riguardo alle assemblee di classe e di istituto, cui si accenna in modo generico come ?diritti di riunione?.

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