Famiglia

ore di solidarietà sul conto corrente

La diversità come valore dell'uomo. Un valore di cui approfittare, da mettere a frutto, da rendere "prezioso".

di Nadia Verdile

La diversità come valore dell’uomo. Un valore di cui approfittare, da mettere a frutto, da rendere “prezioso”. È questa la finalità prima che si propone l’associazione “Progetto di Solidarietà” onlus, nata a Caserta nel 1998 per volere di un gruppo di donne da tempo attive nel volontariato, prime fra tutte Maria Contardi, Anna Giordano e Stefania Modestino che hanno fatto della battaglia alla diversità come handicap il loro vessillo. E per creare una rete “attiva” hanno costituito una Banca della Solidarietà che ha come obiettivo quello di costituire un fondo di ore da destinare gratuitamente a persone bisognose. Per una volta non si dona denaro, ma un po’ del proprio tempo: un’ora, due, magari tre, al giorno, alla settimana, al mese, come si può, ma con un impegno costante, per dire che la solidarietà non è solo passarsi la mano sulla coscienza e pulirsela con una banconota. La raccolta di ore è stata meno facile di quello che si può pensare. È più semplice, infatti, mettere la mano in tasca per dare denaro che apporre una firma con la quale si sottoscrive: voglio essere di aiuto. L’associazione “Progetto di Solidarietà” si propone di effettuare percorsi costruttivi attraverso la realizzazione di progetti, e non intende sostituirsi alle istituzioni, anzi con esse vuole dialogare e spendere le proprie energie per far sì che le problematiche dei disabili vengano risolte, o avviate a soluzione, con azioni caratterizzate dall’incontro sinergico delle forze sociali. L’associazione si avvale della preziosa collaborazione di un consistente gruppo di volontarie e volontari (professionisti, dirigenti, imprenditori) che gestiscono le varie iniziative: promozioni, rapporti con la società civile e con le istituzioni, rapporto con gli enti locali e con associazioni di categoria. Quello del “Progetto di Solidarietà” è un programma che, al di là di ogni colore politico e di qualsiasi ideologia, stabilisce la sua linea conduttrice sui binari dell’etica costituzionale. Non interviene attraverso azioni di beneficenza, poiché i membri che ne costituiscono il nerbo centrale ritengono che la vera chiave di lettura della vita è e deve essere la solidarietà intesa come ricerca di giustizia, di equità, come affermazione della volontà e del diritto di essere uguali nella diversità. La diversità va affermata come valore dell’uomo, e se qualcosa impedisce che tale valore si esprima nella sua completezza allora è su questo qualcosa che bisogna agire, lavorare, studiare, per trovare il modo per eliminare o sorpassare gli ostacoli e, soprattutto, cercare di operare perché essi non minaccino la libertà e i diritti della persona. Questo lavoro di sinergia con le forze cittadine ha permesso a “Progetto di Solidarietà” di realizzare l’acquisto di un pulmino per disabili destinato alla sede locale della Uildm; la realizzazione di un’inchiesta con relativa pubblicazione sulle barriere architettoniche cittadine e convegno per la promozione dell’abbattimento delle stesse; l’acquisto di un’automobile per l’Aism; Progetto Lorenzo che ha permesso l’installazione di sei work stations nelle case e nelle scuole di tre ragazzi distrofici che ora possono fare lezione, dal proprio letto, insieme alla classe di appartenenza. L’associazione “Progetto di solidarietà” è diventata per il territorio in cui opera una vera e propria ricchezza nonché un vero luogo di confronto e di collaborazione per quanti si interessano dei problemi della disabilità, della diversità e del disagio. Molto attiva nel mondo scolastico, l’associazione promuove, attraverso percorsi didattici , l’etica della solidarietà. Perché è importante cominciare presto a educare le coscienze. Nadia Verdile


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