Non profit

Ore 8,30: Vita va in Borsa

Questa mattina il debutto sul mercato AIM di Borsa Italiana

di Riccardo Bonacina

Oggi (quasi in coincidenza con il nostro sedicesimo compleanno) alle 8,30 esatte, le azioni di Vita Spa hanno debuttato sul mercato AIM di Borsa Italiana. È un traguardo che in qualche frangente ci è sembrato insperato e che non saremmo riusciti a raggiungere senza il sostegno anche di tutti i nostri lettori.

Il collocamento del nostro aumento di capitale si è chiuso con una raccolta di 2,538 milioni di euro, sottoscritti per il 4% da associazioni e persone (tra cui Ucid – Unione cristiana imprenditori e dirigenti e Francesco Merloni), il 12% da imprese (tra cui TerniEnergia e Coop Adriatica), il 17% da fondazioni d’origine bancaria (tra cui Fondazione Banca popolare di Bergamo, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione per il Sud e Fondazione di Trento e Bolzano), il 35% da finanziarie e sgr (tra loro Mittel e Mais, Spa, la finanziaria di una grande filantropa come Isabella Seragnoli), il 32% da banche (tra cui soprattutto banche popolari e di credito cooperativo). In totale, 29 nuovi investitori e nuovi soci che vanno ad aggiungersi ai nostri attuali 41 soci, caratterizzando così la nostra società sempre più come public company. Una public company capace di aggregare soggetti e interessi diversi intorno ad un progetto che ha come unico obiettivo quello di far crescere la voce della società civile e dei soggetti sociali e di sviluppare una progettualità capace di sostenere e sviluppare ogni iniziativa che mira a costruire un mondo, e perciò un’economia, una società, un ambiente, più sostenibile e a misura d’uomo.

La cifra di 2,5 milioni di euro di raccolta era quella che noi consideravamo come soglia ragionevole per parlare di successo e riuscita dell’operazione e, perciò, vi comunichiamo questo risultato con piena soddisfazione.

Crediamo che il debutto di Vita Spa possa rappresentare, nel suo piccolo e nella sua unicità (la prima Spa quotata che non distribuisce dividendi), un segno vero di speranza, di fiducia e di innovazione in un frangente in cui economia, società e politica sembrano essere sempre più inclini alla disgregazione e alla depressione.

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