Non profit
Ore 8,30: Vita va in Borsa
Questa mattina il debutto sul mercato AIM di Borsa Italiana
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/531d54ad-4d4a-4dda-b3d0-5b90b085bb71_large.jpg.jpeg)
Oggi (quasi in coincidenza con il nostro sedicesimo compleanno) alle 8,30 esatte, le azioni di Vita Spa hanno debuttato sul mercato AIM di Borsa Italiana. È un traguardo che in qualche frangente ci è sembrato insperato e che non saremmo riusciti a raggiungere senza il sostegno anche di tutti i nostri lettori.
Il collocamento del nostro aumento di capitale si è chiuso con una raccolta di 2,538 milioni di euro, sottoscritti per il 4% da associazioni e persone (tra cui Ucid – Unione cristiana imprenditori e dirigenti e Francesco Merloni), il 12% da imprese (tra cui TerniEnergia e Coop Adriatica), il 17% da fondazioni d’origine bancaria (tra cui Fondazione Banca popolare di Bergamo, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione per il Sud e Fondazione di Trento e Bolzano), il 35% da finanziarie e sgr (tra loro Mittel e Mais, Spa, la finanziaria di una grande filantropa come Isabella Seragnoli), il 32% da banche (tra cui soprattutto banche popolari e di credito cooperativo). In totale, 29 nuovi investitori e nuovi soci che vanno ad aggiungersi ai nostri attuali 41 soci, caratterizzando così la nostra società sempre più come public company. Una public company capace di aggregare soggetti e interessi diversi intorno ad un progetto che ha come unico obiettivo quello di far crescere la voce della società civile e dei soggetti sociali e di sviluppare una progettualità capace di sostenere e sviluppare ogni iniziativa che mira a costruire un mondo, e perciò un’economia, una società, un ambiente, più sostenibile e a misura d’uomo.
La cifra di 2,5 milioni di euro di raccolta era quella che noi consideravamo come soglia ragionevole per parlare di successo e riuscita dell’operazione e, perciò, vi comunichiamo questo risultato con piena soddisfazione.
Crediamo che il debutto di Vita Spa possa rappresentare, nel suo piccolo e nella sua unicità (la prima Spa quotata che non distribuisce dividendi), un segno vero di speranza, di fiducia e di innovazione in un frangente in cui economia, società e politica sembrano essere sempre più inclini alla disgregazione e alla depressione.