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Orari di lavoro uniformi per tutti i comparti. E tetti agli straordinari

Il 4 aprile scorso il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo che deve dare attuazione alla direttiva europea.

di Giulio D'Imperio

Il 4 aprile scorso il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legislativo che deve dare attuazione alla direttiva 2000/34/Ce relativa all?orario di lavoro. La principale novità è l?uniformità dell?orario di lavoro per tutti i comparti (tranne che per la gente di mare, l?aviazione civile, le forze armate, la polizia e il personale scolastico). L?orario di lavoro normale è stato stabilito in 40 ore settimanali e la durata media non deve superare le 48 ore settimanali, neanche a seguito di straordinari. Qualora il limite venisse superato, le imprese che hanno più di 10 dipendenti sono tenute a inviare una comunicazione alla Direzione provinciale del lavoro competente. Il lavoro straordinario deve essere contenuto e regolamentato dettagliatamente dai contratti collettivi, altrimenti diventa indispensabile un accordo tra datore di lavoro e lavoratore, che deve prevedere lo svolgimento di lavoro straordinario per non oltre 250 ore all?anno. Per il lavoro notturno (dalle 22 alle 6), è necessaria l?idoneità del lavoratore (i contratti collettivi stabiliscono i requisiti dei lavoratori per l?esclusione dall?obbligo di svolgere lavoro notturno).

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