Animali

Ora l’Europa ha paura del lupo

L’anno che si sta chiudendo rischia di essere un anno nero per la fauna selvatica. Non solo in Italia dove gli orsi si sono ritrovati nel mirino, soprattutto in Trentino. Da Bruxelles Von der Leyen propone di declassare i lupi da specie “particolarmente protetta” a “protetta”. «Una proposta che è un evidente tentativo di raggranellare qualche consenso politico in vista delle prossime elezioni europee», commenta Massimo Vitturi, responsabile Lav, Animali Selvatici

di Antonietta Nembri

“Attenti al lupo”. No, non è la riproposizione del brano di Ron cantato da Lucio Dalla nel 1990. È il grido che ha lanciato la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen che vorrebbe declassare la protezione della specie da “particolarmente protetta” a “protetta”, aprendo di fatto la caccia a questo animale nel vecchio continente. 

La convivenza uomo lupo è possibile

«Si tratta di una proposta che è un evidente tentativo di raggranellare qualche consenso politico in vista delle prossime elezioni europee che si terranno a giugno prossimo», commenta Massimo Vitturi, responsabile Lav, Animali Selvatici «ma che si ritorcerà contro gli stessi proponenti visto che non tiene in alcun conto i desideri dei cittadini e i fatti concreti che dimostrano come sia praticabile la convivenza tra i lupi e le attività umane che si svolgono sui loro territori»  

Questa decisione, inoltre, si scontra con l’opinione degli abitanti delle zone rurali dell’Unione Europea, Italia compresa, che hanno sottolineato il loro ampio sostegno alla protezione dei lupi e dei grandi carnivori: in un recente sondaggio condotto tra 10mila cittadini europei in 10 Stati membri, tra cui l’Italia, il 68% ha affermato che i lupi dovrebbero essere rigorosamente protetti.   

Negli anni Settanta lupi a un passo dall’estinzione

Oggi si stima che nell’Ue ci siano 20mila lupi, un numero irrisorio se confrontato agli 86 milioni di pecore allevate. E la Germania, patria di Ursula von der Leyen non è tra i primi Paesi a ospitare i branchi (i primi tre sono Italia, Romania e Bulgaria). La particolare protezione dei lupi nasce dal fatto che negli anni 70 del secolo scorso la specie è arrivata sull’orlo dell’estinzione.

In una nota la Lega anti vivisezione – Lav ricorda che la proposta di decisione presentata dalla Commissione europea è un atto legislativo che deve seguire un iter complesso. Viene presentata dalla Commissione al Parlamento che può adottarla o introdurre emendamenti. Successivamente il Consiglio dell’Unione potrà accettare le eventuali modifiche introdotte dal Parlamento oppure restituire una controproposta e avviare quindi una fase di seconda lettura.   

Anno nero per la fauna selvatica

Questa storia riferita ai lupi non è che l’ultimo episodio di un anno che ricorda Vitturi «è stato un anno nero» per la fauna selvatica «dall’orso al pettirosso». Per il responsabile Lav, infatti, «stiamo assistendo a un attacco quotidiano agli animali selvatici». E il fatto che dal 2022 la Costituzione italiane ha posto tra i principi fondamentali, con la modifica dell’articolo 9, la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, non sembra fermare chi ha più a cuore le doppiette della difesa della fauna. «Basta andare con la memoria alla legge di Bilancio 2023 approvata lo scorso anno e che aveva al suo interno un emendamento che apriva alla “caccia selvaggia”». 

foto di Janko Ferlic da Unsplash

Il 2023 è stato un annus horribilis per gli orsi, se a settembre in Abruzzo è stata uccisa a fucilate  l’orsa Amarena, è in Trentino che i plantigradi stanno vivendo un vero pericolo. «Adesso viviamo la calma prima della tempesta, in primavera gli orsi si risveglieranno, avremo le femmine con i loro cuccioli, ma il contesto rimane negativo», osserva Vitturi ricordando che con la chiusura del progetto Life Ursus nel 2004 il Parco Adamello Brenta ha passato alla Provincia di Trento la competenza, ma «in vent’anni si è fatto poco o nulla per informare i cittadini a come adattare gli stili di vita alla presenza di questi grandi carnivori». E i risultati sono orsi confidenti e persone poco informate. 

La “grazia” del Tar per gli orsi Jj4 e Mj5

Tuttavia l’anno si chiude con una buona notizia per gli orsi Jj4 e Mj5: il Tar di Trento ha pubblicato le sue Ordinanze relative all’udienza del 14 dicembre, con le quali sospende ancora una volta la loro uccisione e rimette alla Corte di Giustizia europea la questione relativa alla corretta interpretazione della normativa rispetto all’adozione di provvedimenti di rimozione di orsi “problematici”. 

«Siamo felici di questo nuovo, eccezionale risultato che ancora una volta salva la vita di due orsi condannati a morte» dichiara Massimo Vitturi «mentre Fugatti incassa la prima sconfitta a poche settimane dalla sua rielezione»

Ora l’attenzione si sposta sull’udienza del Tar di Trento dell’11 gennaio, nella quale si deciderà finalmente del trasferimento di Jj4 nel santuario in Romania a spese esclusive della Lav. 

In un una nota la Lav sottolinea come nel confermare la salvezza dei due orsi per mezzo della sospensione dei provvedimenti di abbattimento, il Tar ha comunque «confermato purtroppo la possibilità di catturare MJ5, l’orso coinvolto in un incidente con una persona il 5 marzo scorso ma anche su questo Lav continuerà a dare battaglia».

In apertura photo by Federico Di Dio photography on Unsplash

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