Non profit
Ora lassistenza sanitaria è un diritto per tutti
Nuova legge sull' immmigrazione
di Redazione
Sono uno straniero dell?Ecuador, disoccupato da quasi un anno. Ogni tanto faccio qualche lavoretto, ma non sono ancora riuscito a trovarne uno in regola. Mi chiedo se è giusto che uno straniero senza lavoro e non per colpa sua, non abbia diritto all?asistenza sanitaria. Finché sono stato occupato regolarmente il mio datore di lavoro mi ha tolto dallo stipendio tanti soldi per l?assistenza sanitaria, ma ora che ne ho bisogno non ce l?ho. Quando uno nelle mie condizioni si ammala, come fa a pagare, milioni per dottori, visite, medicine e ospedale?
Risponde Cristina Calzolari
Il problema dell?assistenza sanitaria per gli stranieri residenti in Italia è stato risolto da pochi mesi, precisamente dal 27 marzo 1998 con l?entrata in vigore della nuova legge sull?immigrazione (n. 40 del 6/3/1998). Prima, come giustamente segnala, solo i lavoratori stranieri regolarmente occupati avevano diritto all?assistenza sanitaria gratuita mentre ne erano esclusi, tra gli altri, anche i lavoratori disoccupati, con familiari a carico, bambini compresi. Per avere l?assistenza sanitaria, potevano, al limite, fare un?iscrizione volontaria al Servizio sanitario nazionale, dietro pagamento preventivo di 750 mila lire. La situazione, frutto di mancanze legislative, e in aperta violazione della Convenzione Oil sui diritti dei lavoratori migranti, sottoscritta dall?Italia, è stata affrontata, appunto, con la nuova normativa. Ora, tutti i lavoratori stranieri anche disoccupati, hanno diritto all?iscrizione al Ssn. Per gli stranieri, come per gli italiani, l?iscrizione è gratuita; sono identiche le quote dei contributi per l?assistenza sanitaria come le modalità e i tempi di versamento di tali contribuiti per i lavoratori autonomi o di prelievo, direttamente dalla busta paga, per i dipendenti. Quindi, non si fanno più versamenti preliminari all?iscrizione e chi non ha redditi senza pagare contributi, gode comunque dell?assistenza sanitaria gratuita. Tale parità, significa uguali prestazioni in merito alla possibilità di esenzione dai ticket. Anche i familiari a carico del lavoratore godono del diritto all?assistenza sanitaria e questo anche nel caso il capofamiglia sia disoccupato. Bisogna segnalare però un elemento: per iscriversi al Ssn, oltre a un regolare permesso di soggiono, occorre anche la residenza. Se la persona e tutti familiari a carico non sono iscritti all?anagrafe del Comune di residenza, viene compromessa infatti la possibilità di ottenere assistenza sanitaria gratuita in quanto non ci si può iscrivere al Ssn. Chi ha un regolare permesso di soggiorno, ma non la residenza, non può godere nemmeno delle garanzie minime che la nuova legge assicura anche a chi è presente in Italia senza permesso di soggiorno. Le consiglio quindi di recarsi subito alla Asl di residenza con i documenti necessari (tesserino di discoccupazione, soggiorno, residenza, codice fiscale, carte per familiari a carico). Segnalo infine che l?iscrizione al Ssn va rinnovata periodicamente. ?
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.