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Ora i piccoli donatori diventeranno grandi

L’anno scorso gli italiani erano stati meno generosi nei confronti del non profit. Una tendenza in atto dal 2001. Intervista a Sandra Bruno.

di Paola Mattei

La Doxa, nell?ultimo rapporto sulle donazioni riferito al 2004 (che non comprende, però, gli ultimi giorni sconvolti dall?emergenza tsunami) ha evidenziato come la propensione a donare degli italiani, in condizioni normali, tenda a diminuire. Sandra Bruno, curatrice dell?indagine, prova a immaginare con noi il futuro delle donazioni dell?era post +Dai -Versi.
Vita: La tendenza al ribasso da quali ragioni è nutrita? È strutturale o episodica?
Sandra Bruno: Il nostro ultimo rapporto sui comportamenti di donazione ha evidenziato che ad autunno 2004 il 28% degli italiani avevano effettuato almeno una donazione nell?anno per cause di solidarietà (con esclusione delle offerte alla messa domenicale), e mediamente avevano donato una cifra inferiore rispetto agli anni precedenti. Non possiamo tuttavia dire che il dato sia strutturale, ma piuttosto che si è interrotto un trend di crescita del passato: dal 2001 in poi si è osservata una generale tendenza alla crescita della percentuale di italiani donatori.
Vita: C?entra la crisi economica, almeno percepita?
Bruno: Possiamo ipotizzare che la decrescita sia determinata dalla percezione di negatività e sfiducia sulle condizioni economiche generali e personali riscontrate da più parti, e dalla sensazione di ?impoverimento? degli ultimi anni, che porta non solo a spendere meno per sé, ma anche a pensare meno agli altri. Questa tendenza è comunque rilevata in condizioni di normalità; le situazioni eccezionali e le emergenze sono in grado di convogliare ondate di solidarietà, come per il maremoto.
Vita: La deducibilità fiscale delle donazioni al non profit potrà favorire una ripresa delle donazioni in Italia?
Bruno: Il decreto legge che permette la deducibilità fiscale delle donazioni al non profit potrà sicuramente avere un effetto incentivante; direi però che nell?immediato sia più ragionevole aspettarsi una crescita delle cifre donate, piuttosto che un consistente allargamento della base dei donatori. Non dimentichiamo che la maggioranza dei donatori dona cifre non elevate. In ogni caso qualunque effetto lo si potrà ottenere solo se la deducibilità fiscale sarà massicciamente comunicata, se i potenziali donatori saranno informati sulle nuove possibilità offerte dal legislatore.
Vita: Nel futuro scenario di deducibilità, quali strumenti faranno più presa sul donatore? Quanto conterà, ad esempio, la capacità delle associazioni di comunicare se stesse?
Bruno: La comunicazione gioca un ruolo essenziale, e l?entità e la qualità delle azioni di comunicazione possono essere determinanti, soprattutto se informano sulle opportunità offerte e sul modus operandi delle associazioni. I donatori sono sempre più esigenti, e richiedono al non profit trasparenza, affidabilità e sicurezza sulla destinazione e il corretto utilizzo del denaro versato.

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