È iniziato il conto alla rovescia per l’Ora della Terra del WWF, la più grande mobilitazione per la lotta al cambiamento climatico e per il futuro sostenibile, che il 31 marzo darà vita ad un emozionante giro del mondo a luci spente. Un’ora di buio ma anche impegni concreti, per coinvolgere singoli cittadini, città, istituzioni e imprese nel cambiamento che potrà dare al mondo un futuro sostenibile. L’edizione di quest’anno rappresenta il primo grande evento nella roadmap WWF di avvicinamento alla Conferenza di Rio +20 sullo sviluppo sostenibile. A tre settimane dall’evento sono oltre 170 i piccoli e grandi Comuni italiani ad aver già confermato la loro partecipazione ad Earth Hour. Tante le new entries degli spegnimenti 2012, come la “prima” di Earth Hour alla Scala di Milano, a piazza San Marco e Palazzo Ducale a Venezia, a Castel Sant’Angelo a Roma, al Duomo e al Battistero di Firenze e anche in alcuni dei principali beni del Fai – Fondo Ambiente Italiano, che spegneranno le proprie luci assieme a luoghi simbolo dell’evento come la Cupola di San Pietro, la Torre di Pisa, Ponte Vecchio a Firenze, la Mole Antonelliana di Torino, il Pirellone di Milano, i Sassi di Matera.
Nel 2011, grazie anche a un tam-tam planetario favorito dai social media, ha raggiunto quasi 2 miliardi di persone, 135 nazioni, oltre 5.200 città, di cui 240 in Italia, e monumenti simbolo come la Tour Eiffel, il Ponte sul Bosforo, il Cristo Redentore di Rio, la Città proibita di Pechino, le Kuwait Towers, le Cascate Vittoria e molti altri ancora. «Per valorizzare l’Italia sostenibile “che c’è già”», spiega Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia, «e diffonderne le esperienze, quest’anno l’Ora della Terra ha lanciato una speciale iniziativa per invitare il nostro Paese a “reinventare le città” e coinvolgere anche i Comuni italiani nel City Challenge WWF, la sfida internazionale che premierà le buone pratiche di sostenibilità urbana proposte dalle città». Nelle scorse settimane il WWF ha distribuito alle amministrazioni locali di tutta Italia i dossier “Urban Solutions” e “Reinventare le città” (disponibili a richiesta), e attualmente sono al vaglio della commissione oltre 100 buone pratiche italiane.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.