Famiglia
Operazione sorriso per i bimbi rumeni
Avevano il viso rovinato a causa di deformazioni o ustioni. Una équipe internazionale di chirurghi ne ha operati 200 in patria. E in marzo, a Roma, si occuperà di altri 50 piccoli.
Bucarest, la città dei bambini di strada, dei piccoli arrestati e poi rinchiusi in istituti che nulla hanno da invidiare ai lager, dei piccoli ammalati di Aids e dei ragazzi che passano l?inverno nascosti nel buio dei cunil, le fogne della città, per sfuggire al gelo. Ebbene da Bucarest, dalla capitale rumena devastata ieri dalle follie ideologiche e oggi abbandonata alle sue miserie economiche e umane, arriva un segnale di speranza. Duecento bambini, affetti da deformità facciali o devastati da gravi ustioni, hanno riconquistato il sorriso. Grazie a un progetto frutto della collaborazione tra un?organizzazione di volontari italiani e un?altra made in Usa. Erano arrivati agli ospedali di Bucarest e di Pitesti in silenzio, vergognandosi delle loro malformità, accompagnati da madri dagli occhi carichi di speranza. Poi i chirurghi dell?Afmal e di ?Operation Smile?, organizzazione non governativa italiana la prima, patrocinata dall?ordine religioso ospedaliero dei Fatebenefratelli e statunitense la seconda, hanno restituito loro la possibilità e la gioia di ridere. I volontari americani, con base in Virginia, cercavano in Europa un punto d?appoggio per operare nell?Est europeo e per il bacino del Mediterraneo. È stato con Afmal che, oltre che sugli interventi sanitari diretti all?infanzia, hanno puntato anche sulla formazione specialistica rivolta al personale sanitario rumeno. «Nel luglio scorso, ci siamo recati in Romania per la prima missione», racconta frate Benedetto Possemato, direttore amministrativo dell?ospedale romano San Pietro Fatebenefratelli. «Eravamo in ottanta. Fra i medici e gli infermieri c?erano anche canadesi, sudamericani e asiatici. Hanno operato duecento bambini». Le strutture sanitarie della Romania sono vecchie, altrettanto le attrezzature impiegate. I medici locali sono capaci, ma non hanno mai potuto disporre delle nuove tecnologie chirurgiche. «I loro ospedali», è ancora fratel Possemato a parlare, «sono molto simili a quelli che c?erano cinquanta-sessanta anni fa in Italia. Gli edifici sono enormi. La loro manutenzione è scarsa, a volte inesistente e uno dei problemi principali è che manca il riscaldamento. Così, la prossima settimana, un?équipe di ingegneri e il nostro direttore sanitario, Giovanni Roberti, si recheranno in Romania per progettare alcuni interventi di miglioramento di alcune strutture sanitarie rumene».
Ma c?è dell?altro. La prossima primavera scatterà il ?Progetto Romania?. Cinquanta bambini rumeni affetti dalle stesse patologie deformanti di quelli già curati nel loro Paese sono già stati invitati in Italia dall?Afmal e dai volontari statunitensi. Le operazioni, dieci al giorno, avranno tutte luogo all?ospedale San Pietro Fatebenefratelli, effettuate dalla stessa équipe internazionale di chirurghi. Madri e figli verranno alloggiati dal 5 al 17 marzo a Genzano, nei pressi di Roma, in un istituto dell?Ordine ospedaliero di san Giovanni di Dio. Ma l?attività congiunta dell?Afmal e di ?Operation Smile? non si limiterà a questo. Le ulteriori novità sono spiegate da Pierluigi Casa, pediatra e direttore dell?Afmal, che ha seguito la degenza postoperatoria dei primi 200 bambini su cui si è intervenuti a Bucarest e Pitesti. «Altra parte fondamentale del programma», dice Casa, «è la formazione di medici e infermieri rumeni. A marzo, assieme ai bambini da operare, giungeranno in Italia anche alcuni di loro». Per sostenere il ?Progetto Romania?, il cui costo totale è di circa 611 milioni di lire, l?Afmal sta cercando aiuto.
Secondo gli stessi Fatebenefratelli, la nostra Aeronautica militare sarebbe sul punto di garantire il trasporto gratuito dalla Romania dei bambini e delle loro famiglie, mentre la polizia di Stato potrebbe assicurare gli spostamenti in Italia. Ma si cercano altri sponsor, anche privati.
Progetto Romania, C:C Bnl 13001 (13001, 1005-Abi 03340-Cab) intestato a Afmal, via Cassia 600, 00189 Roma. Tel. 06/33554006; fax 06/33253414.
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