Non profit

Operazione pace nei Balcani

Centinaia di associazioni e istituzioni si sono riversate nelle piazze di trenta città italiane. Per urlare il proprio “no” al conflitto e alla pulizia etnica e per fare delle precise richieste [...]

di Federico Cella

Ogni giorno in Kosovo muoiono in media più di 40 persone per gli scontri tra le forze di sicurezza serbe e i guerriglieri dell?Uck, l?esercito di liberazione del Kosovo. Un drammatico bollettino di quella che è diventata una vera guerra, l?ennesima nei Balcani. Una guerra che va fermata. Questo l?appello lanciato dall’associazione Ics, Consorzio italiano di solidarietà, l?unica organizzazione non governativa italiana presente – ormai da mesi – in territorio kosovaro, che martedì 28 luglio ha organizzato una giornata nazionale di sensibilizzazione sulla situazione dei tanti profughi causati dal conflitto.
Decine di gruppi e associazioni nazionali e locali, ma anche tante figure istituzionali – sindaci, parlamentari, assessori e presidenti di Provincie e Regioni – hanno aderito ai presidi che Ics aveva organizzato in più di trenta città italiane. E da questi luoghi di solidarietà decentrata sono partite chiare richieste. Alle parti in conflitto – il governo serbo e i capi dell?Uck, l?esercito a difesa armata della maggioranza albanese presente nel territorio della Federazione jugoslava – è stato rivolto un appello per l?immediata cessazione delle attività belliche e per l?avvio dei colloqui di pace, oltre alla necessaria apertura di corridoi umanitari che possano garantire l?accesso degli aiuti provenienti dalla comunità internazionale.
Al governo italiano, quindi – chiamato direttamente in causa non solo dalla vicinanza dei nostri confini all?area calda, ma soprattutto per il rapporto ?privilegiato? istituito con il governo di Tirana, da cui si attendono con timore le prossime mosse politico-militari -, un?azione diplomatica forte per la risoluzione del conflitto, un impegno umanitario concreto per le vittime civili e una garanzia di accoglienza e ospitalità nel nostro Paese per quanti fuggono dalla guerra. Un impegno che non può non essere accolto anche dalle comunità locali, a cui si richiede di avviare un?azione di solidarietà con le vittime del conflitto nonché il lancio e il sostegno di una campagna a livello locale per affrontare la nuova emergenza umanitaria.
Le cifre del conflitto – peraltro non completamente attendibili, a causa del continuo inasprimento -, infatti, non lasciano dubbi sulla drammaticità della situazione in Kosovo. La fonte dell?Unhcr (l?Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati) parla di almeno 25 mila sfollati da Pristina – capitale del Kosovo -, ai quali vanno ad aggiungersi gli sfollati del resto della regione: almeno 54 mila per le Nazioni unite, circa 98 mila secondo Emergency Aid for Kosovo (una rete di organizzazioni non governative locali). Di questi rifugiati, almeno 25 mila hanno varcato i confini del Montenegro, che contano nuovi arrivi quotidiani di circa 200 persone (il 40% delle quali sono bambini sotto i 14 anni); mentre altri 13 mila sono transitati per i confini settentrionali dell’Albania, per poi spostarsi verso l?interno del Paese delle aquile oppure verso Paesi terzi.
Il Consorzio italiano di solidarietà fin dall?inizio del conflitto ha attivato i propri uffici presenti nella regione, per fornire aiuti sia logistici che concreti ai molti rifugiati. A Pristina un?équipe mobile assiste le famiglie provenienti da Prizen, Djacovica, Pec e Decani – le aree principali del conflitto -, distribuendo loro gli aiuti d?emergenza. Intanto nell’area di Nis, in collaborazione con la Croce Rossa locale, si sta effettuando una registrazione degli sfollati, mentre sono in fase d?avvio, sia in Montenegro che nel nord dell?Albania, ulteriori programmi di sostegno e assistenza. Ma le cifre dell?emergenza sono alte, e serve l?aiuto di tutti per poter affrontarle.

La campagna

Promotore

Ics, Consorzio italiano di Solidarietà

Obiettivo

Assistere i profughi, portare aiuti di emergenza, alleviare le sofferenze delle popolazioni terroriz
zate del Kosovo. In attesa dell?intervento della comunità internazionale

Hanno aderito

Una settantina di associazioni nazionali e locali

Come aderire

ccp 10234169, intestato a Ics, causale: Emergenza Kosovo. Info: 06/85355081

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.