Politica

Operatori sociali in piazza contro De Magistris

Di nuovo in agitazione la rete “Il welfare non è un lusso”

di Redazione

Riprende dopo un anno la mobilitazione degli operatori sociali del comitato “Il welfare non è un lusso” che annunciano un presidio davanti palazzo San Giacomo a Napoli per mercoledì 29 febbraio 2012 a partire dalle ore 9. Scenderanno in piazza gli operatori di Gesco, Corcof, CNCA, Federazione internazionale Città Sociale, Legacoopsociali,  Federazione Arca e Unirete (riuniti nel comitato) insieme a quelli di Uneba, Federsolidarietà, Federazione Sam,  Arci Eventi e Arci Napoli. Accanto a loro i familiari dei cittadini che per le inadempienze dell’amministrazione comunale potrebbero restare presto senza assistenza.

La manifestazione arriva dopo aver invano chiesto al sindaco un incontro sulla vertenza delle organizzazioni sociali, che rivendicano il loro ruolo di partner indispensabili per garantire i servizi socio-assistenziali e non di semplici fornitori di servizi. Cooperative e associazioni auspicano che il Comune voglia mantenere la promessa di ridare centralità alle politiche sociali, anche in un momento delicato per le indagini sulle case famiglia per minori «che non deve distogliere l’attenzione dai problemi del welfare né essere un pretesto per facili e banali generalizzazioni», come spiega Pasquale Calemme, portavoce del comitato Il welfare non è un lusso

Le organizzazioni chiedono un piano dettagliato di rientro dal debito mettendo a garanzia il patrimonio immobiliare del Comune di Napoli, ma anche di aumentare, rispetto all’anno scorso, le risorse per il welfare nel bilancio 2012 che sta per essere approvato, oltre al pagamento immediato dei progetti “finanziati” da risorse regionali e nazionali già  trasferite al Comune e di almeno un bimestre di tutti i servizi residenziali e semiresidenziali per minori. Inoltre coop e associazioni chiedono anche al consiglio comunale di convocare urgentemente una seduta monotematica sul welfare.

Da tre anni e mezzo cooperative sociali e associazioni stanno anticipando i costi dei servizi socio-assistenziali: si stima un credito verso il Comune di Napoli di 100 milioni di euro, per servizi a 20mila utenti, tra cui migliaia di anziani e disabili, mentre è a rischio il lavoro di 9mila operatori sociali.


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