Formazione

Operatori europei imbarcati per Itaca

A “Itaca” hanno fatto riferimento gli operatori professionali delle tossicodipendenze per dare un nome alla loro associazione europea. “Itaca” è presente in Italia da quattro anni

di Antonietta Nembri

Hanno scelto l?immagine di un viaggio, di un ricercare sempre. Al punto che la continua possibilità di esperienza appare più importante dell?arrivo alla mitica isola di Ulisse. E proprio alla petrosa ?Itaca? hanno fatto riferimento gli operatori professionali delle tossicodipendenze per dare un nome alla loro associazione europea. ?Itaca? è presente in Italia da quattro anni. «Non consideriamo operatori professionali solo i laureati, ma appunto gli operatori sul campo, quelli che si sono fatti un?esperienza e che fanno riferimento a modelli non fissi sia che siano psichiatri o responsabili di servizi alla persona», spiega Maurizio Coletti, vicepresidente europeo e coordinatore della delegazione territoriale italiana. «In un campo in perenne mutamento come il nostro occorre essere aperti al confronto verso nuovi modelli di trattamento a livello sia italiano sia europeo».

Un?apertura e una voglia di dialogo che si esplicita in moltissime occasioni di confronto e incontro. Due volte all?anno vengono organizzati dei meeting in cui gli associati si ritrovano a raccontare, discutere e riflettere su diversi settori, anche i più nuovi. Il respiro europeo dell?associazione, presente con delegazioni territoriali anche in Grecia, Francia, Spagna (dove si trova la sede centrale) e Portogallo, porta a coltivare contatti con le associazioni di diversi Paesi. «Il collegamento internazionale dà maggior respiro al confronto», conferma Maurizio Coletti: «è importante capire cosa accade in Scandinavia, ma anche al di là dell?Oceano».

Tra i proponimenti dell?associazione vi è anche quello di rappresentare le idee e le proposte degli operatori di fronte alle istituzioni europee e nazionali, la sezione italiana è inserita nel Comitato di esperti del ministero degli Affari sociali. ?Anche in Italia la dimensione professionale dell?intervento è stata ampiamente sottovalutata – si legge in un documento di Itaca – , sia per le difficoltà che hanno avuto gli operatori a rappresentare e incidere sulle scelte politico amministrative sia per un?imperante demagogia che vuole prioritario e totalizzante l?intervento volontario e, genericamente, delle Comunità Terapeutiche?.

«Purtroppo in questo campo c?è una certa faciloneria. Bisogna far capire che non esistono né medicine né comunità o centri che possono risolvere i problemi in modo miracolistico» spiega Maurizio Coletti «Il nostro intervento vuole anche far sì che la politica e le istituzioni siano più attente a diverse soluzioni. Occorre, per esempio, una politica sulle valutazioni». Non vogliono rimanere chiusi negli schemi gli operatori professionali delle tossicodipendenze. «Un esempio: l?ecstasy. Cambiando le sostanze non cambia l?allarme anche se in questo caso non si produce il ?solito tossico?», dice Coletti. «Non possiamo far ricorso agli antichi strumenti: le comunità, il metadone tutto ciò va bene per i tossicodipendenti classici. Qui ci troviamo di fronte a un diverso circuito e ci stiamo attrezzando. La dipendenza da queste sostanze, le droghe di sintesi, sarà all?attenzione dell?osservatorio europeo per i prossimi cinque anni».

Partire ed esplorare, come sottolinea il nome dell?associazione, ?Itaca? appunto che si rifà a una poesia del poeta greco Costantino Kavafis,nella quale ricordando il viaggio di Ulisse, si sottolinea come: ?Se per Itaca volgi il tuo viaggio, fa voti che la strada sia lunga, fertile in avventure e conoscenze…. Itaca t?ha donato il bel viaggio. Senza di lei non ti mettevi in via?.

Nome ITACA
Indirizzo Via Salaria 280 00199 Roma
TELEFONO 06/8848704
COORDINATORE Maurizo Coletti (delegazione territoriale italiana)
Scopo Riflettere a livello europeo sugli operatori professionali delle tossicodipendenze
Data di nascita 1993

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