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Opera degli studenti la legge sui diritti degli universitari disabili

Dall’iniziativa “Ragazzi in aula” è nato il testo per garantire una reale parità di diritti per gli universitari portatori di handicap

di Redazione

Camera: approvata dall?Assemblea di Montecitorio il 29 luglio una proposta di legge (n. 4905) che modifica due articoli della legge quadro sui diritti degli handicappati, agevolando la frequentazione dei corsi universitari e il superamento degli esami. Il testo, che nasce da un articolato messo a punto da un gruppo di studenti nel corso di ?Ragazzi in Aula? organizzata alla Camera, porta la firma di sette deputati appartenenti a diversi gruppi (prima fra tutti Valentina Aprea di Forza Italia). Garantire ai portatori di handicap il diritto all?istruzione universitaria. Lo stabilisce la proposta di legge firmata da un gruppo di deputati di diverse forze politiche e approvata all?unanimità (un solo deputato si è astenuto) dall?Aula di Montecitorio il 29 luglio. Il testo è stato elaborato dagli studenti dell?Istituto tecnico commerciale per geometri ?Pietro Calamandrei? di Sesto Fiorentino e fatto proprio da un gruppo di deputati appartenenti a diverse forze politiche. Prevede due modifiche alla legge 104 del ?92. La prima aggiunge un comma all?articolo 13 (integrazione scolastica) e garantisce ai portatori di handicap iscritti all?università sussidi tecnici e didattici specifici e l?assegnazione di un docente specializzato che svolgerà anche il compito di coordinatore delle attività di integrazione dello studente disabile. La seconda, che sostituisce il comma 5 dell?articolo 16 (valutazione del rendimento e prove d?esame), stabilisce che la domanda di accesso al trattamento individualizzato in sede d?esame venga corredata da una documentazione da presentare al docente. Dovrà indicare gli ausili necessari alla tipologia di handicap da cui è affetto lo studente, i materiali didattici utilizzati per lo studio, gli strumenti informatici o i linguaggi specializzati che facilitano l?autonomia e la comunicazione nel corso delle cosiddette prove equipollenti, sostitutive dell?esame. Il provvedimento, che passa al Senato, costerà allo Stato sei miliardi l?anno, a partire dal ?99.


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