Cultura

Onu: Rutelli, l’Italia rischia serie C

«Se continuerà col suo poco edificante silenzio sulla riforma delle Nazioni Unite», scrive il leader della Margherita oggi sul Sole24Ore

di Gabriella Meroni

”La partita che l’Italia gioca in un poco edificante silenzio e’ una vera e propria ‘partita della vita”’. Francesco Rutelli, in un articolo pubblicato oggi dal Sole 24 ore, richiama l’attenzione sulle conseguenze per il nostro Paese di una riforma del Consiglio di sicurezza dell’Onu che ci escludesse dal numero dei membri permanenti o semi permanenti. Le risoluzioni che propongono un netto cambiamento degli equilibri esistenti, avverte il presidente della Margherita, saranno votate a New York tra il 21 e 1l 30 luglio. Due i motivi fondamentali dell’allarme del presidente della Margherita ”perche’ 60 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale l’equilibrio dei vincitori (le 5 nazioni con diritto di veto, ossia Usa, Russia, Regno Unito, Francia, piu’ la Cina) sarebbe superato con l’ingresso di due delle tre grandi sconfitte (Germania e Giappone) e un confuso e del tutto contraddittorio ampliamento a un certo numero di nazioni emergenti, secondo una logica che tutti gli osservatori attenti definiscono anacronistica e arbitraria”. In questo modo, secondo Rutelli, ”si darebbe un colpo mortale alla piu’ alta ambizione europea, al disegno cioe’ di dotarsi in tempi politici e non astrattamente remoti di una effettiva politica estera e di sicurezza comune. Addolora che la Germania di Schroeder, il paese storicamente piu’ fedele, con l’Italia, al cammino di integrazione europea, sia protagonista di questa richiesta di un seggio permanente per se’, con diritto di veto, nel Consiglio di sicurezza. E’ una scelta per noi dolorosa, sbagliata, grave”. ”L’Italia ha il dovere di contrapporre tre risposte – sostiene Rutelli – di difesa dell’interesse nazionale: finire in una specie di serie C dell’Onu sarebe antistorico e assolutamente ingiusto, anche alla luce delle grandi responsabilita’ che la nostra nazione si e’ assunta e tuttora si assume in gravi e difficili sfide internazionali”. Secondo ”di difesa dell’interesse europeo credo che noi dobbiamo fin d’ora annunciare che non appena l’Italia, nel 2007, tornera’ a sedere come membro a rotazione nel Consiglio di sicurezza, saremmo impegnati a integrare la delegazione italiana con i rappresentante del Consiglio europeo e con il rappresentante della politica estera e di sicurezza comune”. Infine, la terza risposta dell’esponente dei Dl e’ ”di promozione, di un piu’ giusto sistema di governo del Consiglio di sicurezza: anche qui la proposta italiana e dei Paesi della coalizione Uniting for Consensus – illustrata pochi giorni fa dal nostro ambasciatore Marcello Spatafora – appare piu’ equilibrata e razionale, prevedendo una rappresentanza elettiva a rotazione delle grandi aree del mondo, che aprirebbe la strada a delegati non solo dell’Unione europea, ma dell’unione africana e delle maggiori organizzazioni rappresentative”. ”L’Italia in questa battaglia al palazzo di vetro non e’ fortissima – conclude Rutelli – non si puo’ nascondere che il governo Berlusconi abbia indebolito la nostra proiezione sia in sede europea, sia in Africa, sia nei Paesi islamici e del mondo arabo e nel sistema delle agenzie multilaterali” tuttavia ”deve essere chiaro il nostro totale sostegno al governo in questo frangente, se indispensabile, nella sciagurata ipotesi che la riforma del Consiglio venisse approvata, attraverso il supporto dell’intero Parlamento a una candidatura del nostro Paese in contrapposizione a quella tedesca”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA