Welfare
Onu: richiamo al Governo per Processo di Milano a Berlusconi
L'incaricato dell'Onu sull'indipendenza dei giudici e degli avvocati, Dato Param Cumaraswamy, ha inviato un appello urgente al governo italiano, esprimendo preoccupazione per le proteste dei magi
L’ANsa ha dato notizia stasera da New York di una clamorosa iniziativa: l’incaricato speciale dell’Onu sull’indipendenza dei giudici e degli avvocati, Dato Param Cumaraswamy, ha inviato un appello urgente al governo italiano, esprimendo preoccupazione per le proteste dei magistrati legate al processo di Milano al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ne ha dato notizia lo stesso Cumaraswamy, in un comunicato nel quale sottolinea che ”membri del sistema giudiziario hanno accusato il governo (italiano) in particolare di cercare di ritardare i procedimenti contro Berlusconi legati ad accuse di corruzione”. Cumaraswamy ha espresso l’intenzione di recarsi in Italia per esaminare la situazione. Nel comunicato di una pagina, l’incaricato speciale dell’Onu esprime ”preoccupazione per un confronto crescente tra il governo e il sistema giudiziario in Italia” e conclude che ”un confronto di questa natura potrebbe minare il ruolo della legge in Italia”. Cumaraswamy spiega di aver inviato l’appello al governo italiano ”dopo aver ricevuto informazioni che all’apertura dell’anno giudiziario, all’inizio di questo mese, una protesta nazionale e’ stata inscenata da centinaia di magistrati per mostrare la loro preoccupazione riguardo a tentativi del governo di minare l’indipendenza del sistema giudiziario”. Cumaraswamy ricostruisce, nella nota, le vicende al centro del confronto sulla giustizia di queste settimane, sottolineando che ”in seguito ad accuse mosse da parte del giudice (sic) Francesco Saverio Borrelli, il giudice di piu’ alto livello di Milano, riguardo all’interferenza della politica nei processi in corso, e’ stato riferito che il governo stava considerando un’azione legale contro Borrelli”. Membri del sistema giudiziario, scrive ancora l’incaricato speciale dell’Onu, si oppongono alle riforme previste dal Governo in tema di giustizia, dicendo che sono finalizzate ”a portare i procuratori sotto il controllo dell’esecutivo”. Cumaraswamy ricorda anche che tra i motivi della protesta, in Italia, c’e’ ”la rimozione delle scorte di polizia per procuratori e giudici”. Nel suo appello al Governo italiano, si legge nella nota dell’Onu, l’incaricato speciale ha richiamato l’attenzione sui ‘Principi basilari dell’indipendenza dei giudici’ dell’Onu, che prevedono, tra le altre cose, che ”l’indipendenza del sistema giudiziario sia garantita dallo Stato e sancita dalla Costituzione o dalla legge del paese. E’ compito di tutti i governi – affermano ancora i ‘Principi’ – e delle altre istituzioni rispettare e osservare l’indipendenza della giustizia”. Cumaraswamy ha citato un altro passaggio dei ‘Principi’, nel suo appello all’Italia: ”Non ci deve essere alcuna interferenza inappropriata o ingiustificata con il sistema giudiziario”. Nell’annunciare la propria intenzione di recarsi in Italia, l’incaricato speciale sottolinea di voler ”studiare le cause e assistere nella ricerca di una soluzione al confronto attuale”.
Chi è Dato Param Cumaraswamy?
E’ relatore speciale dell’Onu sull’indipendenza del sistema giudiziario, magistrato della Malaysia nominato a questo incarico nell’ambito delle Nazioni Unite nel 1994 e piu’ volte rinnovato. L’ufficio del relatore speciale fa parte della Commissione dell’Onu per i diritti umani di Ginevra e il relatore dipende direttamente dall’Alto commissario per i diritti umani, l’irlandese Mary Robinson. Il relatore speciale ha il compito di indagare sull’ indipendenza e l’imparzialita’ della magistratura nel mondo, sull’ efficacia delle sue strutture e sulla liberta’ di azione degli avvocati. Cumaraswamy ha presentato vari rapporti a Ginevra sulla situazione della magistratura, e nel corso degli anni ha inviato comunicazioni a governi di molti paesi e compiuto missioni in varie localita’ del mondo. Non risulta che fino ad oggi si fosse occupato della situazione italiana.
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