Sostenibilità
Onu: nuove sanzioni all’Iran
Sì del Consiglio di sicurezza: 12 i voti favorevoli, due i contrari da parte di Turchia e Brasile e un astenuto, il Libano.
di Redazione
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che impone un nuovo pacchetto di sanzioni contro l’Iran per il suo controverso programma nucleare. La Risoluzione ha ricevuto 12 voti favorevoli, due contrari da parte di Turchia e Brasile e un astenuto, il Libano.
Il testo vieta investimenti iraniani all’estero in attività sensibili come le miniere di uranio e che le sue navi potranno essere ispezionate in alto mare. Vietata inoltre la vendita all’Iran di otto nuovi tipi di armamenti pesanti, anzitutto carriarmati. La risoluzione prevede tre annessi che contengono liste di individui, entità e banche di nazionalità iraniana che si aggiungeranno a quelli già inclusi da sanzioni individuali, come il congelamento dei beni finanziari e il divieto di viaggiare all’estero.
Nuove sanzioni otterrebbero come unico risultato quello di screditare il lavoro dell’intero Consiglio di Sicurezza, ha sottolineato il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Il nuovo round di sanzioni contro la Repubblica Islamica “è illogico – ha affermato Ahmadinejad – e viola i diritti inalienabili della Nazione iraniana”. “Il Consiglio di Sicurezza – ha aggiunto il presidente – danneggerà la sua reputazione e si condannerà a scomparire”, approvando la risoluzione elaborata nelle scorse settimane dagli Stati Uniti. “Non avrà alcun valore il pezzo di carta” sul quale saranno messe per iscritto le nuove sanzioni, ha proseguito Ahmadinejad, che ha quindi invocato maggiore indipendenza da parte del più potente organo delle Nazioni Unite. Le nuove sanzioni contro la Repubblica Islamica, in base alle bozza diffuse negli ultimi giorni, colpiscono in particolare i pasdaran, la forza paramilitare che controlla gran parte dell’economia iraniana.
Il testo prevede il congelamento dei beni di 22 nuove compagnie coinvolte nei programmi nucleari e per i missili balistici, a 15 società di proprietà, controllate o che agiscono per i Guardiani della rivoluzione e tre società di proprietà, controllate o di facciata per le Linee di trasporto marittimo iraniana (Irisl). Fra queste, vi è una sola banca, la First East Export Bank, per il suo coinvolgimento con l’apparato militare iraniano.
Intanto Francia, Russia e Stati Uniti, i Paesi che insieme all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) formano il cosiddetto ‘Gruppo di Vienna’, hanno espresso “dubbi” sull’accordo per lo scambio di combustibile nucleare raggiunto dall’Iran con la mediazione di Turchia e Brasile. Lo riferiscono fonti diplomatiche rimaste anonime citate dal sito web del quotidiano turco ‘Today’s Zaman’. I tre Paesi, che oggi hanno comunicato all’Aiea le loro considerazioni sull’accordo, hanno comunque precisato nelle lettere inviate all’agenzia Onu che la loro risposta “non è un rifiuto netto” al possibile scambio che permetterebbe all’Iran di alimentare il reattore di Teheran. In base all’accordo raggiunto nella capitale iraniana, l’Iran si è impegnato a consegnare alla Turchia 1.200 chilogrammi del suo uranio arricchito al 3,5%, ricevendo in cambio 120 chilogrammi di combustibile nucleare.
Le nuove sanzioni che la comunità internazionale vuole imporre “daranno l’effetto contrario” a quello sperato, ha dichiarato l’ambasciatore iraniano a Damasco, Sayyed Ahmad Mousawi. Per l’ambasciatore queste misure non faranno altro che aumentare la determinazione degli iraniani a rivendicare i propri diritti. Queste sanzioni non hanno alcuna giustificazione, alla luce dell’intesa tra Iran, Turchia e Brasile, che rappresenta “un punto di partenza per una normalizzazione di tutte le questioni in sospeso”, ha detto Mousawi, con riferimento all’accordo raggiunto il 17 maggio tra Teheran, Ankara e Brasilia sullo scambio di uranio tra Iran e Turchia.
“L’Agenzia internazionale per l’Energia atomica (Aiea) sta ora monitorando le attività nucleari pacifiche dell’Iran ed è in corso una cooperazione tra Teheran e l’agenzia” ha aggiunto, spiegando che l’Iran “spera che questa cooperazione vada avanti nel senso di una soluzione di tutte le questioni”. Teheran auspica che “le grandi potenze smettano di esercitare un protettorato sull’Aiea attraverso pressioni che mirano a politicizzare il programma nucleare pacifico dell’Iran”, ha spiegato Mousawi, che è anche consigliere del presidente Mahmoud Ahmadinejad. “Dopo lo storico accordo siglato con Turchia e Brasile, ci auguriamo che l’Aiea appoggi l’intesa perché faccia da base per una cooperazione futura tra le parti”, ha sottolineato l’ambasciatore. “Il popolo iraniano – ha proseguito – non si piegherà alle provocazioni, per quanto dure possano essere le sanzioni e le minacce”.
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