Famiglia

Onu: direttore Unicef, mai più bambini soldato

Il direttore generale dell'Unicef Carol Bellamy ha oggi condannato la terribile violazione dei diritti dei bambini nei contesti di guerra.

di Redazione

Il direttore generale dell’Unicef Carol Bellamy ha oggi condannato la terribile violazione dei diritti dei bambini nei contesti di guerra. Intervenendo a New York all’ annuale sessione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dedicata ai bambini nei conflitti armati, Bellamy ha invitato i membri del Consiglio a un piu’ deciso impegno per porre fine all’utilizzo di bambini soldato, all’ uccisione e al ferimento dei bambini, ai rapimenti e alle violenze sessuali a danno di bambini e bambine, agli attacchi alle scuole e agli ospedali. La sessione odierna, si legge in una nota dell’Unicef, segue un rapporto del segretario generale dell’Onu Kofi Annan in cui si condannano gli Stati e le fazioni non governative che attualmente fanno uso di bambini soldato. Il rapporto evidenzia alcuni dei peggiori abusi commessi a danno dei bambini in decine di paesi nel mondo. Secondo una recente ricerca in Liberia si ritiene che vi siano oltre 15.000 bambini soldato e nel 17% delle famiglie sfollate della Sierra Leone si registrano abusi sessuali, incluso lo stupro, la tortura e la riduzione in schiavitu’ per scopi di sfruttamento sessuale. Inoltre, nel solo 2003, i paesi il cui territorio risultava infestato da mine erano ben 82. Bellamy, prosegue la nota, ha condannato le forme di abuso che si verificano in guerra, dallo stupro alla prostituzione, dal traffico di minori alle gravidanze forzate e alla schiavitu’ sessuale:”Sono di recente tornata dalla Repubblica Democratica del Congo, dove ho potuto constatare il devastante impatto della violenza sessuale”, ha sottolineato.”Ho visitato ospedali con schiere e schiere di letti dove si trovavano ragazze e donne vittime delle piu’ gravi ferite da stupro. Nel corso dell’anno passato, abbiamo registrato, ancora una volta, come la violenza sessuale venga usata come unfiarma di guerra e come strumento per terrorizzare e devastare intere comunita’ ”. Il direttore generale dell’ Unicef ha aggiunto come, per i bambini smobilitati, e in particolare per le bambine, l’esistenza di ”un ambiente protettivo” fi che contempli strategie per prevenire il pericolo di nuovo reclutamento, investimenti a lungo termine nell’istruzione, opportunit? di formazione e sostegno alle famiglie e alle comunita’ locali fi costituisca una componente essenziale per il recupero e reinserimento degli ex bambini soldato. In occasione del dibattito al Consiglio di Sicurezza, l’Unicef e la ”Coalizione per porre fine all’utilizzo di bambini soldato” – conclude la nota – hanno presentato una ”Guida al Protocollo opzionale sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati”, uno strumento che aiutera’ avvocati minorili, funzionari pubblici, comuni cittadini e gli stessi bambini ed adolescenti ad intraprendere specifiche azioni a livello locale, nazionale e internazionale, allo scopo di porre fine allo sfruttamento dei bambini come soldati.


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