Welfare

Onu: Annan, non sacrificare libertà civili

Un appello a non sacrificare importanti liberta' civili in nome della lotta al terrorismo e' stato lanciato oggi all'Onu dal segretario generale Kofi Annan.

di Paul Ricard

Un appello a non sacrificare importanti liberta’ civili in nome della lotta al terrorismo e’ stato lanciato oggi all’Onu dal segretario generale Kofi Annan. ”Il pericolo e’ che, nell’inseguire la sicurezza, finiamo per sacrificare importanti liberta’, indebolendo in questo modo la sicurezza comune, non rafforzandola, e in questo modo corrodendo dall’interno la nave della democrazia”, ha detto il capo delle Nazioni Unite in apertura di una riunione ministeriale del Consiglio di Sicurezza al termine della quale e’ stata approvata all’unanimita’ una risoluzione che mette in guardia contro ”il grave rischio che terroristi abbiano accesso ad armi chimiche, biologiche e nucleari”. Sullo sfondo della sessione, a cui per gli Stati Uniti ha partecipato il segretario di Stato Colin Powell, ha dominato la crisi irachena: nel corso del dibattito tre dei cinque membri permanenti – Francia, Russia e Cina – hanno fatto presente agli Stati Uniti che la scadenza del 27 gennaio, quando i capi degli ispettori faranno rapporto al Palazzo di Vetro, non deve far automaticamente scattare l’uso della forza da parte degli Usa. Solo il ministro degli esteri britannico Jack Straw ha concordato con Washington che ”il tempo per Baghdad sta per scadere” e ricordato il rischio che ”stati canaglia” come l’Iraq forniscano a terroristi armi di distruzione di massa con cui fare strage nel mondo. Non tutti i suoi colleghi sono stati d’accordo: guidando la coalizione anti-guerra, il tedesco Joschka Fischer ha messo in guardia che un attacco in Iraq possa portare invece a ”considerevoli ripercussioni negative nella lotta comune contro il terrorismo”. Oltre a Powell, Straw e a Fischer hanno partecipato alla riunione, richiesta dalla Francia che questo mese ha la presidenza di turno del Consiglio, i ministri degli esteri francese Dominique de Villepin, Tang Jianxuan (Cina), Igor Ivanov (Russia), Ana Palacio (Spagna), Francois Lonseny Fall (Guinea), Francois- Xavier Ngoubeyou (Camerun), Solomon Passy (Bulgaria), Joao Bernardo de Miranda (Angola) e Khurshid Kasuri (Pakistan). Siria e Cile sono rappresentati dai rispettivi ambasciatori all’Onu.


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