Mondo
Onu: a Betlemme un Natale triste
Così un rapporto dell'Onu pubblicato oggi, la regione di Betlemme e' circondata da ''78 ostacoli fisici'' eretti dalle forze armate israeliane. Crollo del turismo
di Paul Ricard
La situazione a Betlemme e’ gravemente degradata dall’inizio dell’intifada e si traduce nel caos economico, nel crollo del turismo e in un aumento dell’emigrazione cristiana. Questo fosco quadro e’ tracciato da un rapporto dell’Onu pubblicato oggi. Secondo il rapporto redatto dall’ufficio dell’Onu per il Coordinamento degli affari umanitari (Unocha) e da quello del coordinatore speciale dell’Onu per il processo di pace (Unsco), la regione di Betlemme e’ circondata da ”78 ostacoli fisici” eretti dalle forze armate israeliane, che la isolano da Gerusalemme e dal resto della Cisgiordania. Oltre che dagli sbarramenti di vario tipo che bloccano le strade, Betlemme e’ parzialmente circondata dalla barriera di separazione eretta da Israele in Cisgiordania. Sui 63 chilometri previsti per la zona di Betlemme, ne sono stati realizzati gia’ oltre 10, secondo il rapporto. Il turismo, pilastro dell’economia cittadina, e’ stato duramente colpito da quando e’ iniziata l’intifada, nel settembre del 2000. La media mensile di presenze turistiche e’ scesa da 91.726 del 2000 a sole 7.249 nel 2004. In questo periodo il blocco imposto da Israele e le difficolta’ economiche hanno spinto 2.071 cristiani, ovvero quasi un decimo (il 9,3%) della popolazione cristiana della citta’ della Nativita’ e delle localita’ vicine di Beit Shaur e Beit Jala, a emigrare all’estero. La popolazione totale della regione di Betlemme e’ stimata in 61.000 persone, cui si aggiungono 15.000 palestinesi che vivono nei campi profughi.
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