Welfare

Onu a antitalebani: «Non vendicatevi»

Intanto l'ex presidente Rabbani è atteso nelle prossime ore a Kabul

di Gabriella Meroni

Il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità una risoluzione che ammonisce le forze antitalebane ad astenersi da azioni di vendetta e afferma il “ruolo centrale” dell’Onu nella creazione di un governo di transizione in Afghanistan. L’inviato dell’Onu per l’Afghanistan, Lakhdar Brahimi, ha detto ai componenti del Consiglio che gli sviluppi sul terreno si susseguono così rapidamente da rendere la situazione molto confusa e per questo è necessario approntare al più presto un piano di interventi. Brahimi si è anche detto preoccupato per quanto accaduto a Mazar-e-Sharif dopo che la città è stata conquistata dall’Alleanza del Nord. Secondo fonti occidentali, circa cento uomini sono stati uccisi per vendetta dai combattenti antitalebani. Anche l’ex re afgano, Mohammed Zahir Shah, ha sollecitato i suoi connazionali a rispettarsi l’un l’altro. “Vi esorto a salvaguardare la vita e la proprietà e anche a vigilare per prevenire a stranieri di infliggere altri danni al nostro popolo”, ha affermato l’ex sovrano in una dichiarazione diffusa dall’esilio romano. Martedì Brahimi aveva annunciato l’intenzione di riunire in tempi brevi le varie fazioni politiche afgane per discutere della formazione di un governo transitorio. Mercoledì al Consiglio di sicurezza ha precisato che spera che l’incontro abbia luogo in Medio Oriente o a Ginevra. Nel frattempo l’Onu sta cercando di fare in modo che il vice di Brahimi, Francesc Vendrell, e uno dei coordinatori dell’azione umanitaria, Michael Sackett, raggiungano Kabul. Un ruolo fondamentale nel futuro dell’Afghanistan lo giocherà l’ex presidente Burhanuddin Rabbani, leader politico dell’Alleanza del Nord e capo del governo ancora ufficialmente riconosciuto dalle Nazioni Unite e da molti Stati. Rabbani, che presto dovrebbe rientrare a Kabul, ha dichiarato al quotidiano saudita Okaz che subito dopo il ritorno si occuperà di eliminare al Qaeda, la rete di Osama bin Laden, e le basi militari dei talebani e in seconda battuta di “formare un governo al quale partecipino tutte le fazioni ad eccezione dei talebani”. L’ambasciatore del governo pre-talebano all’Onu, Ravan Farhadi, ha dal canto suo affermato davanti all’Assemblea generale che la sua parte politica vuole che in Afghanistan prevalga la democrazia e non cercherà di conquistare il potere. E ha annunciato pieno appoggio alle iniziative dell’Onu. In parallelo al confronto sul governo provvisorio procede quello su che tipo di forza di sicurezza potrebbe essere schierata in Afghanistan per favorire la transizione del dopo-talebani.


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